Il Problema dei 3 Corpi, la serie tv di cui tutti parlano merita di essere vista ma non è rivoluzionaria: la recensione
Weiss e Benioff regalano al pubblico un’altra serie tv che richiede pazienza e che si prende i suoi tempi prima di agganciare il pubblico. Ma Il Problema dei 3 Corpi, per ora, non offre nulla di differente rispetto al resto già visto di recente nel genere fantascientifico
Se non avete già visto Il Problema dei 3 Corpi su Netflix, probabilmente lo state recuperando in questi giorni (la serie è uscita il 21 marzo 2024), oppure ne state sentendo così tanto parlare che non vi resterà che far partire il primo episodio e capire come mai questa nuova serie tv sembra aver conquistato quasi tutti. Scopriamolo insieme!
La trama de Il Problema dei 3 Corpi
Cominciamo da una domanda semplice: di cosa parla Il Problema dei 3 Corpi? La serie è ambientata nel presente, a Londra (ma non mancano dei flashback nella Cina della Rivoluzione Culturale di metà anni Sessanta): qui vive un gruppo di amici, brillanti scienziati, che da qualche tempo stanno osservando uno strano fenomeno, per cui tutte le leggi della fisica note non stanno più dando i risultati attesi, creando un vero e proprio caos.
Nel frattempo, un gruppo selezionato di persone riceve a casa da un mittente ignoto un casco, simile ad un visore ottico per la realtà aumentata: indossandolo, si viene proiettati in una specie di videogioco a livelli, ambientato in un mondo in cui la popolazione è soggetta ad Ere dell’Ordine ed Ere del Caos, che ne determinano la sopravvivenza.
Scopo del gioco è riuscire a prevedere le Ere e salvare la popolazione del pianeta. Presto si scopre che le due vicende sono collegate tra di loro, e che l’umanità intera (anche le generazioni future) è chiamata ad affrontare la sfida più grande per preservare la propria esistenza sulla Terra.
La trilogia de Il Problema dei 3 Corpi
La serie tv è tratta dalla trilogia letteraria dell’autore cinese Liu Cixin, composta da “Il problema dei tre corpi” (2006), “La materia del cosmo” (2008) e “Nella quarta dimensione” (2010), tutti editi in Italia da Mondadori. I tre libri compongono la trilogia fantascientifica che prende il nome dal primo libro, ma che è anche nota come “Memoria del passato della Terra”.
Il Problema dei 3 corpi e… Game of Thrones
C’è un legame tra questa nuova serie tv ed uno dei titoli cult degli anni 2010 della serialità internazionale: Il Problema dei 3 Corpi è stato infatti scritto per la tv da David Benioff e D.B. Weiss, papà de Il Trono di Spade. La serie, che segna il loro ritorno sul piccolo schermo dopo la fine della saga fantasy, li vede lavorare come co-ideatori, produttori esecutivi e sceneggiatori con Alexander Woo (The Terror: Infamy e True Blood).
Non solo: il cast de Il Problema dei 3 Corpi include anche tre attori noti e molto apprezzati dai fan di Game of Thrones, ovvero John Bradley (è il miliardario Jack Rooney), Liam Cunningham (è Thomas Wade, a capo del progetto istituito per salvare l’umanità) e Jonathan Pryce (è Mike Evans, una delle prime persone a rendersi conto, nella Cina degli anni Sessanta, di ciò che sta per accadere). Attenzione anche alla colonna sonora, opera di Ramin Djawadi, autore della mitica sigla di Game of Thrones e di numerose altre serie tv.
Il Problema dei 3 Corpi merita di essere visto?
-ATTENZIONE: SPOILER SULLA TRAMA-
La serie tv s’inserisce perfettamente nel filone di produzioni a sfondo fantascientifico-apocalittico che in questi anni ci ha regalato numerosi titoli, più o meno riusciti. Anche per questo Il Problema dei 3 Corpi non è così rivoluzionario come fu ai tempi Il Trono di Spade: di storie di invasioni aliene e minacce extraterrestri ne abbiamo già viste, basti pensare al suggestivo Colony, o a Falling Skies e al remake de La Guerra dei Mondi. Tutti titoli che hanno un comune denominatore: l’umanità divisa tra gli interessi personali e la necessità di mettere da parte differenze e diffidenza per un bene più grande.
Il Problema dei 3 Corpi, che evidentemente gode anche del prestigio dei nomi dei due sceneggiatori che lo hanno adattato, cerca però di sfruttare la tensione del contesto proposto, prendendosi tutto il tempo necessario per far esplorare la trama al pubblico. Un pregio, nell’epoca delle serie che devono svelare tutto e subito, ma anche un difetto.
Perché Weiss e Benioff vogliono fare le cose per bene, e sanno che per farlo devono guadagnarsi la fiducia degli spettatori e delle spettatrici. Non tutt*, però, sono disposti a garantirla, questa fiducia: ecco che, allora, Il Problema dei 3 Corpi pecca di alcuni momenti più lenti, scene in cui la necessità di spiegare rallenta l’azione. E, di fatto, la prima stagione è un grande spiegare. Ma ricordiamoci che anche la prima stagione di Game of Thrones aveva ottenuto consensi moderati, soprattutto dalla nicchia che già conosceva la saga letteraria…
Il Problema dei 3 corpi seconda stagione, si farà?
Netflix non ha ancora annunciato il rinnovo della serie per una seconda stagione, ma appare molto probabile che Il Problema dei 3 Corpi prosegua. Innanzitutto perché la serie sta ottenendo ottimi risultati in termini di visualizzazioni (nei primi quattro giorni di disponibilità ha registrato 11 milioni di visualizzazioni, per 81,7 milioni di ore), ma anche perché il progetto è tratto da una trilogia letteraria. Difficile che Weiss e Benioff si siano imbarcati in una sfida del genere senza aspettarsi di portarla a termine.
Dove vedere Il Problema dei 3 Corpi?
È possibile vedere Il Problema dei 3 Corpi solo su Netflix: è quindi necessario avere un abbonamento alla piattaforma. Ci si può abbonare all’abbonamento Base con pubblicità (5,49 euro al mese), Base (7,99 euro al mese), Standard (12,99 euro al mese) e Premium (17,99 euro al mese).