L’Aria che tira, Christian Raimo: “I neonazisti bisogna picchiarli, la Salis ha fatto bene”
A L’Aria che tira Christian Raimo si esprime sul caso Salis, scatenando un polverone. Boldrini lo blocca: “Lei ha sempre detto di non aver picchiato nessuno”
“Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli. Ha fatto bene”. Hanno scatenato un polverone le dichiarazioni di Christian Raimo a L’Aria che tira, nell’ambito della discussione sul caso di Ilaria Salis.
“Qui c’è una antifascista, una collega, perché insegna, che a un certo punto è andata in Europa, cioè a casa nostra, perché quella è casa nostra, a picchiare dei neonazisti”, ha affermato il docente e scrittore, subito stoppato da David Parenzo, ma anche da Laura Boldrini, anche lei presente in studio per prendere le parti della 39enne detenuta da oltre un anno in Ungheria.
L’ex presidente della Camera, tuttavia, ha immediatamente stigmatizzato le parole di Raimo (“non si picchia nessuno, la violenza è sempre sbagliata”), precisando inoltre che la Salis ha sempre ripetuto di non aver partecipato al pestaggio avvenuto a Budapest nel febbraio del 2023.
Parenzo, visibilmente spiazzato, ha provato gettare acqua sul fuoco: “La sua è una provocazione, ovviamente. Lei sa che in questa trasmissione parlano tutti, ma nessuno era mai arrivato a dire in diretta televisiva che insegna ai suoi studenti a picchiare i neonazisti, questo non si può dire”.
Raimo, in un secondo momento, ha provato a correggere parzialmente il tiro: “Io non dico questo, io insegno agli studenti che la democrazia è arrivata perché c’è stata un’opposizione seria di fronte al nazismo. Ilaria Salis non stava picchiando un neonazista, stava assistendo a una manifestazione in cui si contrastavano i neonazisti”.
Pochi minuti prima, da parte dell’editorialista del Domani, c’era stato l’elogio al padre della ragazza: “Le uniche parole che mi piacciono di tutta questa storia sono le sue. Mi fanno ricordare il processo a Sacco e Vanzetti. Ad un certo punto loro cambiarono sistema di difesa e dissero di aver sbagliato a non politicizzare il caso, e cominciarono a politicizzarlo”.