Se potessi dirti addio, un ibrido tra le storie che il pubblico cerca oggi e quelle che erano raccontate una volta: la recensione
Se potessi dirti addio unisce il gusto per il thriller contemporaneo alla fiction di qualche anno fa e che non ha più ragione di esistere
Si chiama Se potessi dirti addio, la nuova fiction di Canale 5. Addio, però, non riesce a dirlo, almeno a quel modo di raccontare storie tanto caro all’ammiraglia Mediaset. Sarà che la presenza della coppia Garko-Safroncik ricorda i tempi delle fiction definite da alcuni “trash” (ma, va detto, capaci di registrare ascolti tutt’altro che deludenti), ma si avvertono le “vibes” di un prodotto che non sa bene dove collocarsi.
Se potessi dirti addio, la recensione
Dopo gli ultimi lavori incentrati su storie di denuncia sociale, Simona Izzo e Ricky Tognazzi hanno virato sul thriller e sul giallo. Un genere più sicuro e meno audace, per certi versi, che permette di proporre al pubblico una storia che possa giocare sul rapporto tra i due protagonisti, creando una ship che per gli amanti della fiction italiana è tutta da gustarsi.
Lo abbiamo già detto: Gabriel Garko e Anna Safroncik sono volti che il pubblico di Canale 5 conosce e apprezza. Entrambi si sono messi in gioco, staccandosi dai ruoli che hanno interpretato in passato. Soprattutto per Garko questo progetto rappresenta un nuovo capitolo. Ma il legame con il passato, purtroppo, continua a sentirsi.
Perché Se potessi dirti addio riesce a unire due mondi: da una parte il thriller contemporaneo, un giallo che gioca con due personaggi legati a un mistero e che solo lo sviluppo della trama potrà legare indissolubilmente. Dall’altra, però, resta quella sensazione di un prodotto adatto ad altre stagioni, ad altri gusti.
Quello che è andato in onda su Canale 5 è un ibrido tra la fiction che ci dovrebbe essere e la fiction che c’era ma che non dovrebbe esserci più. Rincorrere i tempi non è mai facile, ma diventa necessario se si vuole essere credibili al pubblico.
E in questa serie la sensazione è che non ci si voglia allontanare troppo da ciò che si sarebbe fatto una volta: il risultato è un timido tentativo di guardare a una storia più maliziosa, ma raccontata e recitata come se non si volesse dire addio a una tv che non c’è più.