Rai 2 e una rivoluzione necessaria in arrivo (Retroscena TvBlog)
Discussioni in atto circa il futuro della seconda rete del servizio pubblico radiotelevisivo
Se ne parla spesso. Il riferimento è a Rai 2, la seconda rete del servizio pubblico radiotelevisivo. Se ne parla per i suoi ascolti, sempre molto claudicanti. Se ne parla per i suoi programmi, fra cancellazioni e vivacchiamenti. Si parla di una rete alla ricerca di una identità che, nel nuovo panorama televisivo, fa fatica a trovare. Se Rai 1 è la rete pop per eccellenza e Rai 3 è o dovrebbe essere la rete dell’informazione e della cultura, Rai2, sulla carta dovrebbe essere il canale della sperimentazione, possibilmente alla ricerca di un pubblico meno maturo. Target questo di riferimento delle reti uno e tre.
La rivoluzione di Rai 2 ed il suo futuro
Ecco dunque che Rai2, in un mondo in cui ormai i giovani la televisione non la guardano, se non a spizzichi e bocconi sul web. è una rete troppo costosa, se deve vivere solo per la sperimentazione. Per altro cosa questa che l’accomuna, in qualche modo, con Italia 1. Rai2 dunque ha bisogno di una rivoluzione. Ha bisogno di un cambio radicale, non tanto nei programmi e nei suoi alfieri, quanto proprio nella sua impostazione esistenziale.
Rai sta pensando a questo e si sta ragionando proprio sul futuro di Rai2. Una rete che non ha più senso di esistere in questo modo. Rai, nel mondo odierno, non può più permettersi doppioni di programmi che pescano nel medesimo target. Si, ma come cambierà Rai2? O meglio come dovrebbe cambiare Rai2? Prima di tutto Rai2 deve abbandonare il concetto di palinsesto scandito in programmi, almeno nel day time. Lasciando solo uno spazio in prime time ed in seconda serata per produzioni originali, che possono essere d’intrattenimento o telefilm e non di fiction che va posizionata quasi totalmente su Rai1.
Un palinsesto di flusso
La seconda rete della Rai deve diventare un canale di flusso, partendo dalle 7 del mattino e fino al al Tg2 delle 20:30. Una rete cioè che dovrebbe ospitare programmi divisi per fasce orarie, la cui lunghezza deve essere scandita dal passare delle ore. Fasce orarie cioè che saltino dalle news, alla musica, dallo sport, agli approfondimenti brevi su temi, notizie e fatti del giorno. Una rete di flusso che assomigli alla radio visione, senza essere una radio visione.
Un flusso che vada a sostituire completamente l’attuale palinsesto scandito dai vari programmi nel day time. Le cui risorse economiche, oltre che i conduttori e i format medesimi, possono essere spalmati, secondo le necessità, su Rai1 e su Rai3. Una nuova Rai2 cui il modello potrebbe essere proprio quello del Viva Rai2 di Fiorello, che potrebbe, perchè no, diventarne il direttore artistico.
Il futuro di Rai 2 guardando al suo glorioso passato
Le discussioni in Rai sono in corso circa questa rivoluzione di Rai 2. Un canale nato con la riforma Rai del 1975 ed inventato da Massimo Fichera. Un canale che all’epoca lanciò L’altra domenica di Renzo Arbore, il Portobello di Enzo Tortora ed il Mixer di Giovanni Minoli. Naturalmente i tempi per una rivoluzione di Rai 2 non sono brevi. Non possono essere brevi. Magari non sarà possibile già dal prossimo settembre. Ma le speranze di questo cambiamento, almeno per il 2025 ci sono tutte. Speranze che devono essere impastate con la volontà, che partirà con il nuovo CDA in arrivo ad inizio estate 2024, o prima. Discussioni che poi coinvolgeranno anche i canali tematici Rai che come sono ora non hanno più senso. Mediaset infatti vince sul totale reti grazie proprio ai suoi canali tematici. Ma questo è un altro discorso.