Eurovision 2024, un artista palestinese per l’Islanda? In dubbio la partecipazione di Israele
La partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 è in dubbio, ma un artista palestinese potrebbe rappresentare l’Islanda.
Fonte: David Corio/Redferns
L‘Eurovision Song Contest 2024 è in dirittura d’arrivo e, settimana dopo settimana, tutti i Paesi che parteciperanno alla competizione canora europea stanno scegliendo i propri rappresentanti pronti a volare a Malmö, in Svezia, dal 7 all’11 maggio 2024 per le due semifinali e l’attesa finale che decreterà la canzone e il Paese vincitori. Tradizionalmente gli organizzatori puntano a tenere la politica lontana dall’Eurovision, ma soprattutto negli ultimi anni, visto il delicato equilibrio mondiale, non è sempre stato possibile. Se negli ultimi 3 anni la guerra in Ucraina è giunta sul palco dell’Eurovision, nel 2024 sarà la guerra in Medio Oriente e il massacro dei civili a Gaza in corso da mesi a fare inevitabilmente capolino all’Eurovision e non soltanto nei giorni dell’evento.
ESC 2024, gli ultimi Paesi a scegliere gli artisti rappresentanti
Anche quest’anno saranno 37 i Paesi che parteciperanno all’Eurovision Song Contest: non ci sarà più la Romania, come deciso poche settimane fa dal consiglio di amministrazione dell’emittente nazionale TVR, ma al suo posto arriverà il Lussemburgo, tra i Paesi fondatori dell’evento, al suo ritorno in gara dal 1993. 29 Paesi hanno già selezionato il proprio rappresentante per l’Eurovision, inclusa l’Italia con Angelina Mango, vincitrice del Festival di Sanremo 2024, mentre i restanti 8 concluderanno le selezioni nelle prossime settimane, inclusi Svezia, Serbia, Portogallo, Islanda e Azerbaigian.
Il caso Israele all’Eurovision 2024
La politica, come dicevamo in apertura, ha già fatto capolino all’Eurovision Song Contest 2024. Il motivo è proprio il conflitto in Medio Oriente e la partecipazione di Israele all’evento, contestata da diversi Paesi che partecipano alla competizione per il ruolo del Paese nel genocidio in corso a Gaza dal 7 ottobre scorso, dopo il massacro compiuto da Hamas. A guidare le pressioni per spingere l’European Broadcasting Union ad escludere Israele, come accaduto per la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, sono Finlandia, Norvegia e Islanda, anche se nessun Paese ha ufficialmente dichiarato la propria opposizione alla partecipazione di Israele all’evento.
A rappresentare Israele all’Eurovision ci sarà Eden Golan, cantante israeliana con cittadinanza russa, selezionata lo scorso 6 febbraio grazie al talent show HaKokhav HaBa. E qui sono sorti altri problemi: il brano proposto da Golan all’Unione europea di radiodiffusione (UER), October Rain, è diventato subito un caso. Il motivo? Il testo della canzone sarebbe stato giudicato troppo politico dagli organizzatori dell’Eurovision Song Contest 2024, ricco di riferimenti all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso nei confronti di Israele e alle vittime provocate.
Le possibilità a questo punto sono due: rivedere il testo di October Rain (qui trovate anche la traduzione in italiano) e rimuovere i riferimenti troppo politici o proporre un’altra canzone da presentare a Malmo entro l’11 marzo 2024. Le trattative sono in corso ormai da giorni dopo il primo NO arrivato da Kan, l’emittente radiofonica e televisiva pubblica di Israele, ma in queste ore dal Ministro della Cultura e dello Sport israeliano Miki Zohar è arrivata un’apertura a modificare il testo per rientrare nei criteri fissati dall’UER.
Sembra esclusa, invece, la possibilità di proporre un brano alternativo, come confermato dalla stessa KAN: “Va notato che, per quanto riguarda la Israel Broadcasting Corporation, non c’è alcuna intenzione di sostituire la canzone. Se non verrà approvata dall’Unione europea di radiodiffusione, Israele non potrà partecipare alla competizione“.
Un artista palestinese in gara per l’Islanda?
Se a questo punto la partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 è ancora in dubbio, a portare sul palco le voci della Palestina potrebbe essere ancora una volta l’Islanda, alla sua 40esima partecipazione all’evento. La selezione per l’artista che rappresenterà a Malmo l’Islanda è già iniziata con l’evento Söngvakeppnin 2024 a cui hanno chiesto di partecipare 118 artisti. L’emittente islandese RÚV ha scelto i 10 finalisti e tra il 17 e il 24 febbraio scorsi, dopo la prima e la seconda semifinale, si è arrivati alla rosa di 5 artisti che si sfideranno nella finale del 2 marzo 2024.
Tra i cinque finalisti c’è anche l’artista palestinese Bashar Murad, da sempre impegnato con la sua musica nel denunciare l’occupazione israeliana e promuovere l’uguaglianza di genere in Medio Oriente. Murad, classe 1993, è il figlio di Said Murad, il fondatore del gruppo musicale palestinese Sabreen nel 1980.
Bashar Murad aveva già fatto parlare di sé proprio all’Eurovision Song Contest nel 2019, quando era salito sul palco dell’evento organizzato proprio a Tel Aviv insieme alla band techno-punk islandese Hatari che quell’anno rappresentava l’Islanda. Il brano portato in gara, Klefi / Samed, parlava apertamente del desiderio di libertà dei Palestinesi e cercava di porre l’attenzione alla sistematica oppressione dei Palestinesi da parte di Israele. Il giovane era riuscito a mostrare in diretta anche la bandiera palestinese, brevemente mentre la regia inquadrava il team islandese durante l’annuncio del punteggio assegnato all’Islanda, gesto che costò al Paese una multa da parte dell’UER.
L’ufficialità arriverà soltanto il 2 marzo prossimo. Bashar Murad è tra i 5 finalisti col brano Wild West (qui trovate il testo completo e la traduzione in italiano) insieme a Væb con Bíómynd, Hera Björk con Scared of Heights, Anita con Downfall e Sigga Ózk col brano Into the Atmosphere.