Mara Venier: “Non censuro nessuno, da me liberi di parlare. Ho invitato Dargen D’Amico domenica””
Mara Venier risponde alle accuse di censura che le sono state rivolte dopo la puntata post Festival di Sanremo di Domenica in
Si è molto parlato in questi giorni di ciò che è successo domenica nella puntata post Festival di Sanremo di Domenica in. Nel celebre contenitore del pomeriggio del giorno di festa della prima rete Rai è andata in onda, in diretta dal teatro Ariston di Sanremo, la consueta puntata post Festival che ospita tutti i cantanti della celebre kermesse canora. Nel corso della puntata ci sono stati dei momenti che hanno fatto scaturire delle polemiche. In particolare si è parlato molto sui vari media della presunta censura operata da Mara Venier al cantante Dargen D’Amico e alla lettura fatta dalla conduttrice del comunicato Rai vergato dall’amministratore delegato della televisione di Stato Roberto Sergio.
La questione censura
Poco fa Mara Venier ha deciso di rispondere a tutto quanto le è stato attribuito nelle ultime ore e ha affidato le sue parole al giornalista del Corriere della sera Aldo Cazzullo. La prima domanda di Cazzullo è sulla censura che le è stata attribuita dai media e su come si senta rispetta a queste accuse:
Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura. A Roma io vivo nel ghetto. Conosco e sono vicina a molte persone della comunità ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un’ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli “Diario di un italiano“. Gli artisti devono essere liberi di esprimersi. Però anche quello che dicono può essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse
Mara Venier invita Dargen D’Amico a Domenica in
Nel caso specifico riferito a Dargen D’Amico, al modo in cui la conduttrice è stata costretta ad interromperlo e alle parole che la Venier ha detto fuori onda ai giornalisti presenti in teatro, ecco cosa ha detto a Cazzullo:
Perché eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga. Non ho zittito nessuno. L’imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano lì e dovevano cantare. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me
In Rai c’è censura e conformismo?
Infatti poi alla fine qualcuno non ha potuto cantare e verrà ospitato nelle prossime puntate di Domenica in. Ma in Rai c’è un clima di censura e conformismo le chiede Cazzullo:
Io non lo avverto. E poi, ripeto, nulla di più estraneo a me e alla mia vita della censura. Ho sentito mie molte cause, molte battaglie civili, a cominciare dai diritti delle donne. Da ragazza con Gabriella Ferri occupammo la vecchia pretura del centro di Roma, proprio per avere un posto dove riunirci noi donne… Accetto le critiche, nessuno è perfetto, tutti possiamo sbagliare; ma la censura, proprio no.
Il comunicato dell’Ad Rai
A proposito della lettura del comunicato dell’Ad Rai, Mara Venier ha precisato:
Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza. Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace.