Dostoevskij, la prima serie tv dei fratelli d’Innocenzo sarà presentata a Berlino e poi uscirà al cinema: il teaser
I due registi tornano a Berlino, dove hanno vinto l’Orso d’Argento per “Favolacce”
Fonte: Sky
Sky Italia crede molto nella nuova (nonché prima) serie tv dei fratelli d’Innocenzo, annunciata all’indomani della loro vittoria dell’Orso d’argento per “Favolacce” nel 2020. Dostoevskij, questo il titolo della serie (di cui è appena stato diffuso il teaser, che potete vedere qui sotto, uscirà infatti in anteprima al cinema, con Vision Distribution, e poi in televisione.
Per i fratelli D’Innocenzo questo loro nuovo lavoro sarà anche un modo per tornare proprio al Festival di Berlino: Dostoevskij sarà infatti presentato in anteprima alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema, nella sezione “Berlinale Special”. Fabio e Damiano D’Innocenzo, d’altra parte, hanno legato il loro nome alla Berlinale già ai tempi del loro esordio con “La terra dell’abbastanza”, presentato nella sezione Panorama del Festival nel 2018, due anni prima della vittoria sopra citata di “Favolacce”.
Uomo dal buio passato, Enzo è ossessionato da “Dostoevskij”, killer seriale che uccide con una peculiarità: accanto al corpo l’omicida lascia sempre una lettera con la propria desolante e chiarissima visione del mondo, della vita e dell’oscurità che Vitello sente risuonare al suo interno. Il cast della serie include anche Gabriel Montesi (“Favolacce”), Carlotta Gamba (“America Latina”) e Federico Vanni.
Le prime immagini del teaser ci mostra atmosfere cupe, ansiose e perfettamente in linea con il genere noir a cui i due registi si sono approcciati. Curioso che il teaser si apra e si chiuda con lo stesso primo piano di una ragazza, a cui seguono (o preceduto) da altri primi piani di altri adolescenti. Una scelta che avrà a che fare con la storia stessa della serie e che incuriosisce ancora di più.
Lo stile dei D’Innocenzo, intanto, si fa notare anche in queste prime immagini, in cui la serie si presenta con la chiara intenzione di voler essere qualcosa di differente nel panorama crime italiano. Insomma, la curiosità è tanta e, a soddisfarla, ci penserà una sala cinmatografica.