Cirilli e Paolantoni, dall’effetto sorpresa si è passati al rischio noia
Cirilli, Paolantoni e il pericolo di overdose da gag. Dalle parodie goliardiche ed irriverenti, si è passati alla caricatura forzata di siparietti sempre più telefonati e prevedibili
Prendi un limone e spremilo, fino a consumarne anche l’ultima goccia. In televisione succede spesso, soprattutto quando un contenuto ottiene il consenso del pubblico. Il giudizio positivo, ovviamente calcolato dall’Auditel, porta alla ripetizione di una situazione a tempo indeterminato. Senza che possano sorgere dei dubbi sulla sua efficacia, o sul rischio che il fenomeno possa giungere a rapida saturazione.
In tv, nella tv di oggi, non si guarda al domani. Conta il presente, conta quello che puoi dare qui ed ora. E poco importa se il giocattolo corre il pericolo di rovinarsi e guastarsi.
Prendete Tale e Quale Show, in onda ininterrottamente dal 2012 nella sua versione ufficiale e poi allargato a mille spin-off, tra Natale e Quale, Tale e Quale a Sanremo e Tali e Quali. Una copertura diffusa sull’intera stagione, che non concede alla trasmissione l’opportunità di respirare e rigenerarsi.
C’è da dire che, al momento, il titolo principale non sta subendo contraccolpi, a differenza di Tali e Quali, che comunque se la vede ogni sabato con quel colosso chiamato C’è posta per te.
Diverso invece il discorso per alcuni protagonisti, ormai diventati punti fermi dello show. Prendete Gabriele Cirilli e Francesco Paolantoni: il primo, volto storico della trasmissione da due lustri, fa coppia fissa dal 2022 col comico napoletano, che l’anno prima aveva partecipato in gara in solitaria.
La prima volta i due ottennero consenso unanime. Affiatati e obiettivamente spassosi, Cirilli e Paolantoni poterono contare su un ulteriore fattore determinante: l’effetto sorpresa. I duetti inediti, a cui a volte si affiancava un terzo complice, furono talmente graditi che dodici mesi dopo la conferma – nella bizzarra veste di ‘ripetenti’ – sembrò quasi automatica.
Finita qui? Nemmeno per sogno, tanto che alla partenza di Tali e quali, nel gennaio 2023, Cirilli e Paolantoni vennero riaccolti, nonostante la competizione fosse dedicata alle persone comuni. Una stranezza colmata dall’escamotage dell’ultimo posto perenne, divenuto un vero e proprio tormentone.
Carlo Conti, che forse ha intuito la minaccia dell’overdose da gag, per il 2024 ha annunciato una piccola modifica alle performance: “Questa volta dovranno fare entrambi lo stesso personaggio e vincerà chi lo farà meno peggio“. Un modo per cambiare tutto affinché non cambiasse niente. Anzi, per peggiorare il risultato finale, che non è più la goliardica ed irriverente parodia, bensì la caricatura forzata di un siparietto telefonato e prevedibile. La carnevalata, l’inglese volutamente maccheronico e il desiderio di buttarla sempre in caciara hanno pertanto generato un inevitabile déjà-vu.
Va detto che, tra i due, a spingere maggiormente sull’acceleratore è Paolantoni, a cui bisognerebbe pure imputare una eccessiva esposizione mediatica che ha di fatto disinnescato il suo potenziale comico. E così, se appena un anno e mezzo fa parlavamo apertamente di “jolly” e “valore aggiunto”, ora è lecito e doveroso lamentare una certa sovrabbondanza di apparizioni.