Papa Francesco a Che Tempo Che Fa: la guerra, i migranti, la capacità di chiedere perdono, tra i temi trattati
Dopo l’intervista in collegamento del 2022, Papa Francesco torna a Che Tempo Che Fa in questa prima puntata del 2024.
Il 2024 di Che Tempo Che Fa si è aperto con l’intervista a Papa Francesco. Per la seconda volta, dopo l’intervista di circa due anni fa, Fabio Fazio ha intervistato il Pontefice in collegamento da Casa Santa Marta, in un contenuto registrato precedentemente ma con un editing praticamente impercettibile.
In un intervento quasi interamente incentrato sugli orrori delle guerre, il Pontefice ha esordito, smentendo innanzitutto le voci sulle sue dimissioni:
Come sto? Mi viene da dire, ancora vivo! Le dimissioni? Non è un pensiero, è una possibilità aperta ma per il momento non è al centro dei miei pensieri. Vado avanti, quando non ce la farò più, mi fermerò.
Il discorso si è spostato rapidamente sui conflitti in corso, dall’Ucraina alla guerra Israele-Hamas a Gaza, passando per lo Yemen e non solo:
È difficile fare la pace. Non so perché ci sia questa apparente autodistruzione. Ogni 1° novembre, vado in un cimitero a celebrare. L’ultima volta sono andato in un cimitero inglese, guardavo le età e pensavo alle mamme che ricevono quella lettera “Signora, lei ha un figlio eroe”. E le mamme rispondono “No, io voglio un figlio, non voglio un eroe”. Pensiamo a cosa significhi una guerra. Questa è la guerra. Dobbiamo pensarci.
Sui tentativi di raggiungere la pace, Fabio Fazio ha ricordato la missione di diplomazia umanitaria del cardinale Zuppi. Il Pontefice non vuole perdere la speranza:
La speranza è la forza che ci porta avanti, non delude mai. Siamo noi a fabbricare le delusioni. Tutti i giorni, mi sento telefonicamente con la parrocchia di Gaza e mi dicono le cose che succedono. Due popoli chiamati ad essere fratelli e si distruggono l’uno con l’altro. Questa è la guerra: distruggere.
Da qui, è partita la ferma condanna al commercio delle armi:
La guerra è un’azione egoistica, è prendere. La pace è dare. È rischioso fare la pace ma è più rischioso fare la guerra. Dietro le guerre, c’è il commercio delle armi. In questo momento, gli investimenti che danno più interessi e più soldi sono le fabbriche delle armi. Investire per uccidere. Questa è una realtà. Senso di patriottismo, interesse economico, potere del dominio. Ognuno ha le proprie motivazioni, ma le guerre sono per distruggere sempre. Basta guardare le immagini: Gaza, Crimea, Ucraina. Distruggere.
Parlando di bambini vittime delle guerra, il pubblico ha risposto con un applauso:
Ho incontrato una delegazione di bambini dell’Ucraina insieme ai genitori. Hanno visto qualcosa della guerra. Nessuno di loro sorrideva. I bambini spontaneamente sorridono. Loro avevano dimenticato il sorriso. Quando un bambino dimentica il sorriso è criminale. A giugno, ci sarà il primo incontro mondiale dei bambini. I bambini sono il futuro e dobbiamo attirare l’attenzione su questo.
Papa Francesco ha invocato soprattutto la capacità degli uomini di chiedere perdono:
Il male arriva dal proprio cuore, sempre. Noi abbiamo la possibilità di scegliere sempre: o il bene o il male. Il perdono è per tutti. Dio non si stanca di perdonare. Dio perdona sempre e tutto. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. Il cuore è aperto al perdono. L’incapacità di chiedere perdono è una cosa molto brutta. Il Signore è vicino. Dobbiamo avvicinarci a lui o lasciare che Lui si avvicini. Dio è vicino, compassionevole e misericordioso. A Dio si può chiedere tutto. Noi siamo timidi, non abbiamo il coraggio. Chiedete e avrete. La saggezza cristiana nell’imparare a suonare alla porta del cuore di Dio.
Fabio Fazio ha chiesto a Papa Bergoglio se ha avvertito, in qualche occasione, un senso di solitudine, riferimento, soprattutto alle benedizione alle coppie omosessuali:
A volte le decisioni non sono accettate. Nella maggior parte dei casi, le decisioni non vengono accettate perché non si conoscono le cose. C’è un prezzo di solitudine che si deve pagare. Il Signore benedice tutti. La riforma più urgente nella Chiesa? La riforma dei cuori.
Riguardo il tema dei migranti, invece, Papa Francesco ha citato, come ha fatto più volte, Hermanito, libro di Ibrahima Balde che Fazio ha invitato ufficialmente nel suo programma:
Con il problema migranti, c’è tanta crudeltà. C’è un libro molto bello, si chiama Hermanito, l’ha scritto un migrante. Ha descritto tre anni di schiavitù, sofferenze, torture, la storia dura della migrazione. I migranti sono trattati, tante volte, come cose. Ognuno ha il diritto di rimanere a casa o emigrare. Non chiudere le porte, per favore. Dobbiamo prendere il problema dei migranti, togliere le mafie che sfruttano i migranti e risolvere il problema. Migrare è un diritto.
La guerra rimane il pensiero centrale anche quando Fazio ha chiesto al Pontefice quale sia la sua paura più grande al momento:
Chiedo alle persone di pregare per me perché sono un peccatore. Ho bisogno di Dio per rimanere fedele alla mia vocazione. Cosa mi fa paura? Mi fa paura questa escalation bellica, uno si domanda “Come finiremo”, soprattutto se penso alle armi atomiche.
Papa Francesco, infine, ha anche annunciato un viaggio nella sua Argentina, nella seconda parte dell’anno:
È un momento difficile per la gente del mio paese e voglio andarci.