Full Contact – Notizie che colpiscono, tra confronti (non urlati) e riflessioni senza banalizzare
Nel sabato pomeriggio di Rai 2 è arrivato “Full Contact – Notizie che colpiscono”, condotto da Laura Tecce: un buon Servizio Pubblico
Dallo scorso 2 dicembre nel sabato pomeriggio di Rai 2 è arrivato Full Contact – Notizie che colpiscono, nuovo talk di attualità e approfondimento sui temi sociali di maggior impatto della settimana. A condurlo è un volto già conosciuto in Rai, Laura Tecce, la ricordiamo qui in Underdog, trasmesso sempre sulla seconda rete Rai la scorsa primavera.
Il nuovo programma si propone in una fascia oraria (h.17.15) particolarmente affezionata all’infotainment, per questo già con una comfort zone calzata a pennello.
Full Contact, la formula
La formula di Full Contact è semplice nella sua struttura, ma non per questo solita. Gli argomenti più caldi vengono discussi su di un ring che fa da contesto – innanzitutto – ad un match tra due ospiti con opinioni completamente opposte l’una dall’altra. Seduti, faccia a faccia, dicono ciò che pensano su tematiche di primo piano (nella prima puntata la crisi ambientale e nella seconda il body shaming e body positivity) segnando così un faccia a faccia che tutto ha fuorché toni violenti o da tele rissa.
Il primo round
Laura Tecce fa da moderatore di un confronto senza avere però uno schema preciso da seguire (che è il bello di una conduzione libera). Ha il cosiddetto modello di conduzione ‘canovaccio’ in cui chi guida il programma sa naturalmente ciò di cui parlare, ha scioltezza, conosce i tempi da seguire, entra liberamente nel vivo della discussione aggiungendo informazioni, arricchendo il talk con dati, spunti e ponendo domande dirette che portano a risposte altrettanto dirette. Non si sovrappone, non è meccanica ma determinata, rimette ordine se per caso il confronto non si arresta.
Gli ospiti (il vicedirettore de ‘La Verità’, Luca Borgonovo, e l’attivista Jasmine Cristallo nella prima puntata; Maria Teresa Ruta e la modella Curvy Paola Torrente nella seconda) fanno il loro, si lasciano trasportare dal botta e risposta che cuoce la passionalità del talk pure, ma senza eccedere.
A proposito di eccesso, spesso – e per la stragrande maggioranza dei conduttori – il pubblico presente in studio rappresenta un ‘plus’, un elemento fondamentale, al contrario, nel contesto di Full Contact paradossalmente diventa molto importante la totale assenza. Qui ci si concentra sulla parola, sui protagonisti chiamati a dire la loro senza un applauso che a volte potrebbe rischiare di essere persino fazioso. Un eccesso in meno, almeno in questo caso, e decisamente va meglio così.
Il secondo round
Nella seconda parte della trasmissione si approfondiscono temi che, magari, dopo aver dominato i primi piani dei mezzi d’informazione e scosso il web, è andato via via a scemare senza lasciare più traccia. Obiettivo di Full Contact è quello di rispolverarli dandogli nuova linfa, spunti per riportarli in auge.
La vicenda drammatica di Caivano nella prima puntata ha riacceso i riflettori su uno dei casi più discussi di questo 2023. Il racconto non si vuole soffermare tanto sulla cronaca, quanto sul voltare pagina di un quartiere che vuole ripartire, e che per farlo passa per abbracciare lo sport. Il pretesto è quello di non dimenticare l’accaduto, bensì di guardare già alle soluzioni per superarlo.
In studio l’atmosfera è più raccolta, quasi confidenziale. Conduttrice e ospite sono seduti l’una di fronte all’altro, da qui si sviscera quella che sembra più un’amabile chiacchierata che un’intervista. La Tecce accoglie il campione olimpico di Judo, Pino Maddaloni, con lui parla di come, lo sport, può essere una terapia per risolvere le difficoltà.
Insieme al servizio sulla visita a Caivano del presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è creato dunque un messaggio, destinato soprattutto ai giovani Caivanesi che vivono una condizione sociale critica. Un invito ad avvicinarsi al mondo dello sport per poter uscire dalla crisi e tornare ad una vita dignitosa. Una mossa da Servizio Pubblico che non è venuta meno alla sua mission.
Sul ring di Full Contact, dunque, non c’è solo da ‘mettere in discussione’, è anche uno spazio in cui riflettere senza banalizzare. Mantenere continuità non è roba semplice, si sa, ma dopo le prime due puntate la trasmissione ha tutte le carte in regola per confermarsi in questo tenore.