Io Canto Generation: uno show retrò e prevedibile, con la solita tonnellata di complimenti
Io Canto Generation è la quinta edizione dello show musicale per giovanissimi di Canale 5, tornato in onda ieri sera. La recensione di TvBlog
Grazie alla buona riuscita dell’esperimento del secondo spin-off di The Voice, dedicato ai ragazzini, The Voice Kids (che tornerà venerdì sera su Rai 1), Mediaset ha sfruttato l’onda favorevole, piazzando una nuova edizione di Io Canto, la risposta “fotocopia” di Cologno Monzese al successo di Ti lascio una canzone (con tutte le polemiche che ne conseguirono all’epoca), dal titolo Io Canto Generation.
Ieri sera, quindi, si sono respirate su Canale 5, piene vibes anni 2000-2010 con uno show rassicurante durante il quale era praticamente impossibile attendersi chissà quale colpo di scena o mossa imprevedibile.
Tutto è andato secondo i piani: la solita tonnellata e mezza di complimenti, che ad un certo punto darebbero fastidio pure a Vincenzo Mollica, una finta gara dove i voti sono partiti dal 6 in su anche per scongiurare, fin da subito, un clima di eccessiva competizione tra i ragazzi e i giovanissimi concorrenti, quasi “senza tempo”, completamente lontani dalle mode del momento (verrebbe da dire “per fortuna” e pazienza se uno fa la figura del boomer).
Io Canto, e non è un mistero perché è sempre stato così anche in passato, è un programma fatto di ragazzi ma non destinato a loro ma a fasce di pubblico di età maggiore, adulti, genitori, nonni, che apprezzano show misurati e retrò di questo tipo, dove tutto deve andare bene e il contrattempo non è neanche contemplato.
Sui concorrenti, non c’è molto da dire se non che qualcuno di loro, molto probabilmente, lo vedremo tra i banchi di Amici di Maria De Filippi tra qualche anno. Il meccanismo della gara non è certo frutto di un lambiccamento estremo: tre manche con voti di giudici e pubblico, la squadra più votata vince, la meno votata perde due elementi.
Il ricco cast fisso, invece, si adegua a quella che è la natura “buonista” dello show.
Le personalità più imprevedibili, impossibile non citare Iva Zanicchi e Orietta Berti, ovviamente, in uno show come questo hanno le mani legate e una capacità di azione fortemente ridotta rispetto ad altri show televisivi nei quali le abbiamo viste negli ultimi anni. Il ruolo del “cattivo”, quindi, se lo aggiudica Claudio Amendola. Cattivo, si fa per dire, ovviamente…
Michelle Hunziker è praticamente una co-conduttrice mentre Al Bano è apparso un po’ svogliato: “Un 10 ti va bene? Un 9 ti va bene?”. Sempre così, quasi ad ogni votazione.
Abbiamo citato il buonismo, non a caso. Perché in uno show come questo, è facile cadere nella tentazione di lasciarsi andare a dichiarazioni enfatiche che causano colate di miele che rischiano di fuoriuscire anche dai televisori degli spettatori da casa. In questo caso, è soprattutto il conduttore ad avere il compito di non lasciarsi troppo andare a questo tipo di ampollosità.
Dagli applausi per le “maestranze italiane” alle varie rassicurazioni ai ragazzi (“È solo un gioco”, “Dovete continuare a credere nel vostro sogno”), però, anche la conduzione di Gerry Scotti si è rivelata inevitabilmente a questo punto, ultra-prevedibile.
Nella prima puntata andata in onda ieri sera, una dei sei coach, Mietta, ha regalato qualche brividino, con una polemica sui voti particolarmente generosi dei giudici, polemica, ovviamente, spenta sul nascere perché il ricordo, in casi come questi, va immediatamente a Pupo e al pianto di una concorrente a Ti lascio una canzone del 2012.
L’unica cosa che fa ridere di Io Canto Generation è il modo in cui vengono riadattati alcuni versi di canzoni nei punti che sono meno adatti ai bambini. Qualche esempio: “E ci siamo fregati ancora una notte fuori un locale” (Due vite di Mengoni) o “Sotto la scritta al neon di un candy shop” (Tango di Tananai).
Il resto è ovvietà allo stato puro.
Un’ovvietà che, però, piace, guardando agli ascolti di stamattina (e le nostre recensioni esulano sempre dai dati Auditel).
Se il genere, quindi, funziona ancora, è lecito attendersi buoni risultati anche per The Voice Kids.