Francesco Giorgino a TvBlog: “Ricomincio da XXI Secolo per raccontare il presente che diventa futuro”
L’intervista all’ex conduttore del Tg1 e prossimo padrone di casa della nuova seconda serata del lunedì di Rai1
Domani, lunedì 20 novembre 2023, parte un nuovo programma di approfondimento giornalistico su Rai1 dal titolo XXI Secolo. Programma che vede il ritorno in video di Francesco Giorgino, ex volto del Tg1 delle ore 20. L’ex vice direttore del primo notiziario della Rai e direttore dell’Ufficio Studi Rai torna in onda con questa nuova trasmissione che occuperà la seconda serata di Rai1 con un sottotitolo che la dice lunga sulla sua cifra: “Quando il presente diventa futuro“. A Francesco Giorgino TvBlog ha voluto fare alcune domande per scoprire meglio come sarà questo suo nuovo programma e per parlare anche di altro.
Torni in televisione, stavolta non come mezzobusto del Tg1 ma come conduttore e capo autore di un nuovo programma di Rai 1. Emozioni, paure?
Emozioni sì, paure no. Sono molto felice di cominciare questa nuova avventura professionale nella consapevolezza dell’importanza per il servizio pubblico radiotelevisivo di far leva non solo sull’intrattenimento, ma anche sull’approfondimento giornalistico, specie in un’epoca come la nostra in cui la complessità è una costante e non una variabile.
Cosa metterai della tua esperienza di giornalista del Tg1 in questa tua nuova trasmissione?
Ci metterò molto. Al Tg1 ho fatto il cronista, il giornalista politico, il conduttore dell’edizione delle 20. Sono stato capo della redazione interni e vice direttore. Ho alle spalle moltissime ore di diretta, anche di edizioni straordinarie, che ora metto a disposizione di questo nuovo programma, frutto di un grande lavoro di squadra. Ho fatto anche alcune prime serate di attualità. Quando lavori per trenta anni al Tg1 ti alleni anche al rispetto del pluralismo, alla moderazione e al senso istituzionale. E poi ci sono i venti anni di attività accademica che mi hanno fatto acquisire un metodo scientifico, utile per affrontare i temi del mio nuovo programma anche attraverso il data journalism.
Il titolo del tuo nuovo programma è piuttosto ambizioso: XXI Secolo. Qual è l’idea portante di questa tua nuova avventura professionale?
Raccontare il presente, ma guardando al futuro. Partire dall’attualità politica, di cronaca, di esteri, di economia, di sport e spettacoli, ma disegnando gli scenari possibili e probabili degli accadimenti a livello nazionale e internazionale. Una sfida anche dal punto di vista del linguaggio televisivo
Ci puoi raccontare la scansione del programma? Quali sono i punti fermi?
Il programma si dividerà in tre parti. La prima sarà dedicata alla notizia più importante del giorno e della settimana. A seguire una seconda e una terza pagina, durante la quale incontrerò un personaggio di spicco del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Quanto ai linguaggi, contamineremo tre linguaggi diversi. Il primo è quello dei dati e della spiegazione dei temi della puntata affidata ad esperti. Il secondo è relativo ai “faccia a faccia” con i protagonisti del nostro tempo e con i decision makers per evidenziare la fattualità. Il terzo è quello dei reportage sul campo fatti dai nostri inviati.
Quante puntate sono previste di XXI Secolo? Chi avrai ospiti?
Le puntate attualmente in palinsesto sono 18. Nelle diverse puntate avremo rappresentanti del mondo politico e istituzionale, amministratori delegati di grandi aziende che portano alto il nome dell’Italia nel mondo, donne e uomini di spettacolo e di sport, esponenti della società civile, protagonisti dei fatti di cronaca.
Te ne sei andato dal Tg1 in modo – molti raccontano- piuttosto burrascoso. Come sono andate veramente le cose con tua ex direttrice Maggioni?
Non sono andato via in modo burrascoso. Non ho detto e non dirò mai una parola su questo aspetto della mia vita professionale. Al Tg1 ho lasciato un pezzo di cuore. Vado avanti con entusiasmo nel fare il Direttore dell’Ufficio Studi della Rai e il curatore e conduttore di XXI Secolo. Del resto, il mio nuovo programma ha come sottotitolo “quando il presente diventa futuro”, non “quando il passato diventa presente”. Quindi, punto e a capo.
La Rai è in questo periodo nell’occhio del ciclone, come del resto accade spesso. Cosa pensi delle accuse di violazione del pluralismo e di una televisione mono-colore fatte da più parti?
Come ha spiegato l’altro ieri l’Amministratore delegato Roberto Sergio, ci sono troppe fake news in giro sulla Rai: dalla perdita di ascolti, al calo degli investimenti pubblicitari, alle presunte epurazioni. La verità è che si sono aggiunte voci. Si è proceduto per addizione e non per sottrazione. Il pluralismo ha tante declinazioni: politico, valoriale, sociale, territoriale. E il contratto di servizio resta la nostra bussola. Tra l’altro come direttore dell’Ufficio Studi sto dando il mio umile contributo alla definizione della Rai del futuro.
Ma ci sono anche programmi nuovi andati male
I programmi nuovi hanno bisogno di tempo per essere apprezzati dal pubblico. Bisogna abituare l’audience a misurarsi con le novità
Sembra quasi stia mettendo le mani avanti sugli ascolti del suo XXI Secolo?
Sono molto sereno. Il pubblico ci dirà se quello che faremo è ciò che loro si aspettano da un programma di approfondimento che vuol rinnovare, almeno un po’, il format e i linguaggi. Attenzione però, perché il servizio pubblico non può essere misurato solo con parametri quantitativi. Servono KPI (key performance indicators) almeno quanti-qualitativi, se non solo qualitativi.
Ci puoi anticipare i temi della prima puntata che andrà in onda domani lunedì 20 novembre alle 23 dopo la partita Ucraina-Italia?
Il conflitto in Medioriente e quello in Ucraina messi a confronto in chiave geopolitica e geoeconomica, il modo di fare impresa in Italia con alcune belle storie di giovani alle prese con le loro sfide di mercato, il dibattito politico, l’analisi di come il web affronta l’attualità, un incontro a sorpresa con una brava artista e una gran donna. E naturalmente la giovane vita di Giulia cancellata da un modo malato di vivere l’amore. Saranno i giovani, comunque, il filo narrativo della prima puntata di XXI Secolo.
Appuntamento dunque a domani sera, subito dopo la telecronaca diretta dell’incontro di calcio Ucraina-Italia, con il debutto di XXI Secolo su Rai1, diretto e condotto da Francesco Giorgino.