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Lea – I nostri figli è una favola d’altri tempi tv, ma sul ruolo delle donne si ricorda di essere moderna: la recensione

La seconda stagione della fiction con Anna Valle è sì un medical drama, ma fugge dal linguaggio contemporaneo del genere per rifugiarsi in una più rassicurante storia di emozioni

12 Novembre 2023 23:35

La tv cambia, si evolve, cerca nuove strade (o almeno dovrebbe farlo). Non tutta, però: c’è una tv che non vuole cambiare, perché sa che ciò che propone sarà sempre cercato da quel pubblico che vuole conferme e non rivoluzioni, che vuole storie in cui riconoscersi non tanto per le situazioni ma per le emozioni suscitate. Ecco, a questa tv si rivolgono Lea – I nostri figli e sua protagonista Anna Valle.

Lea – I nostri figli, la recensione

La seconda stagione della fiction andata in onda nel febbraio 2021 (a cambiare è il sottotitolo, da “Un nuovo giorno” a “I nostri figli”) cerca un rinnovamento che è però sempre orientato a quella sicurezza che la storia vuole trasmettere ai proprio telespettatori. Una sicurezza che passa per storie e personaggi che rientrano nei canoni di una serialità leggera ma non superficiale, emotiva ma non traumatica.

Questo nonostante la storia della protagonista parta proprio da un trauma, quello della perdita del figlio e della consapevolezza di non poterne avere altri. Ma in Lea non c’è spazio per il vittimismo: la sua è una favola che ricorda a tutti che le possibilità offerte dall’amore sono infinite e possono giungere nella vita di tutti, sempre.

Lea – I nostri figli, ambientato principalmente in un ospedale, non vuole fare denuncia sociale sulla malasanità o sulla carenza di fondi per il personale sanitario (anche se qualche battuta sui doppi turni qua e là non manca) né vuole mettere in scena la vita di medici e infermieri come se fossero degli eroi. La serie è sì un medical drama a tutti gli effetti, ma fugge dai toni contemporanei del genere per rifugiarsi in un clima di sentimenti sempreverdi e di un lieto fine garantito.

Lea – I nostri figli sarebbe potuto andare in onda tranquillamente nei primi anni Duemila ottenendo anche il doppio del successo ottenuto della prima stagione. L’unico particolare che permette di inquadrare la storia ai giorni nostri è l’attenzione data dagli sceneggiatori in questa stagione all’intraprendenza dei personaggi femminili.

Che la serie parlasse di donne e alle donne era cosa evidente già due anni fa. Ora, però, si è deciso di insistere su figure femminili che sappiano portare in tv non solo caratteristiche come la tenacia, la resilienza o l’empatia. Perché le donne che la fiction di oggi deve raccontare sono donne che sanno anche ciò che vogliono, che non aspettano che sia l’uomo a fare il primo passo, che non hanno paura di esporsi.

Ecco, Lea – I nostri figli vive nel passato della fiction sentimentale fino a un certo punto: quando, però, alla protagoniste ed alle altre donne in scena viene chiesto di agire, diventano valide rappresentanti di tempi nuovi, in cui le donne non vogliono e non devono restare un passo indietro.