Tutta la luce che non vediamo su Netflix, dal romanzo una storia di speranza per ricordare la forza dei legami umani: trama, cast e recensione
Ambientata nella seconda guerra mondiale, la miniserie tratta dal libro Premio Pulitzer di Anthony Doerr racconta una storia che fugge dall’oscurità del male per ricordare la luce della speranza
Un adattamento toccante, da un libro altrettanto emozionante che ci catapulta in uno dei periodi storici più bui dell’umanità, da cui letteratura, cinema e serie tv attingono spesso, trovando ogni volta nuovi messaggi da veicolare. Tutta la luce che non vediamo, disponibile su Netflix a partire da giovedì 2 novembre 2023, prende spunto dall’omonimo libro di Anthony Doerr, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa, mettendo al centro due giovani figure alle prese con la brutalità della guerra ma anche con la speranza che non vuole morire. Volete saperne di più? proseguite nella recensione!
- Tutta la luce che non vediamo, la trama
- Tutta la luce che non vediamo, la recensione
- Tutta la luce che non vediamo, il cast
- Tutta la luce che non vediamo, regista e sceneggiatore
- Tutta la luce che non vediamo, quante puntate sono?
- Tutta la luce che non vediamo, dov’è stato girato?
- Tutta la luce che non vediamo, il libro
- Tutta la luce che non vediamo 2 si farà?
- Tutta la luce che non vediamo, trailer
- Dove vedere Tutta la luce che non vediamo?
- Tutta la luce che non vediamo, la trama
- Tutta la luce che non vediamo, la recensione
- Tutta la luce che non vediamo, il cast
- Tutta la luce che non vediamo, regista e sceneggiatore
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- Tutta la luce che non vediamo, il libro
- Tutta la luce che non vediamo 2 si farà?
- Tutta la luce che non vediamo, trailer
- Dove vedere Tutta la luce che non vediamo?
Tutta la luce che non vediamo, la trama
La storia è ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Marie-Laure (Aria Mia Loberti), una ragazza francese cieca e di suo padre, Daniel LeBlanc (Mark Ruffalo), in fuga da una Parigi occupata dai tedeschi con il Mare di Fiamma, un diamante leggendario al centro di una presunta maledizione, per evitare che cada nelle mani dei nazisti.
Inseguiti senza tregua da Reinhold von Rumpel (Lars Eidinger), crudele ufficiale della Gestapo che vuole impossessarsi della pietra preziosa per puro beneficio personale, Marie-Laure e Daniel presto trovano rifugio a St. Malo, a casa dello zio Etienne (Hugh Laurie), uomo schivo che da tempo vive recluso in casa con la sorella Madame Manec (Marion Bailey) dopo aver partecipato alla guerra e che ora prende parte alla Resistenza trasmettendo messaggi radio clandestini.
Ma in questa città che una volta era un’idillica stazione balneare, il destino di Marie-Laure si scontra inesorabilmente con quello del più improbabile spirito affine: Werner Pfennig (Louis Hofmann), un geniale adolescente assoldato dal regime di Hitler per intercettare trasmissioni illegali, che invece condivide con Marie-Laure l’ascolto, in passato, di alcune trasmissioni radio clandestina effettuate da un misterioso personaggi che si fa chiamare il Professore, così come la sua fede nell’umanità e la speranza.
Tutta la luce che non vediamo, la recensione
Se ad una prima visione, Tutta la luce che non vediamo può sembra l’ennesimo racconto di guerra che contrappone buoni a cattivi, la miniserie Netflix, se osservata più attentamente, vuole in realtà focalizzarsi su altro. Sebbene il secondo conflitto mondiale resti sempre sulla scena e sia lo sfondo in cui si muovono i protagonisti, Tutta la luce che non vediamo non vuole assumere toni oscuri o pessimisti.
In un’epoca storia come quella che stiamo vivendo, in cui gli echi di guerra sono sempre di più e la globalizzazione non fa altro che accentuare la sensazione di insicurezza che domina ormai l’intera società occidentale e non solo, la miniserie di Shawn Levy porta in scena due personaggi che non sono mossi dall’odio o dalla vendetta, ma dalla speranza.
In primis la protagonista Marie-Laurie, in attesa del ritorno del padre e capace di trovare nell’oscurità in cui vivono i suoi occhi quella luce che non vediamo, appunto, rappresentata dalla speranza di un domani migliore. E poi Werner, giovane soldato che sa di essere dalla parte sbagliata e cerca di resistere al flusso di odio e violenza che lo vorrebbe trascinare in un tunnel senza luce.
Proprio la luce è centrale in questa miniserie: intesa come quella sprigionata dalle fiamme dei combattimenti, ma anche quella dei trasmettitori quando sono in funzione o quella non visibile ma assai forte della speranza, appunto. La miniserie e con esso il libro da cui è tratta vogliono essere un promemoria sulla forza dei legami umani, anche quando tutto sembra perduto.
Quattro puntate bastano per sviluppare una storia che, se fosse durata di più, si sarebbe persa in dettagli non utili a tenere dritta la barra della sceneggiatura. Tra flashback e salti nel presente il pubblico deve restare concentrato, ma Tutta la luce che non vediamo non è una serie complicata da seguire, ma richiede un’attenzione emotiva da parte dello spettatore, chiamato a ricordarsi di quella luce che spesso dimentichiamo di custodire, sia come singoli che come comunità.
Tutta la luce che non vediamo, il cast
La miniserie segna il debutto dell’attrice esordiente Aria Mia Loberti nei panni della protagonista. Al suo fianco, due attori che invece sono molto amati dal pubblico: uno è Mark Ruffalo, interprete di Hulk al cinema, e Hugh Laurie, famoso per essere stato il Dr. House in televisione. Louis Hofmann, invece, è stato tra i protagonisti della serie tv tedesca Dark.
- Aria Mia Loberti è Marie-Laure, la protagonista: ragazza non vedente che attende il ritorno del padre e che ogni sera trasmette da una frequenza radio clandestina mandando segnali in codice agli alleati;
- Louis Hofmann è Werner Pfenning: giovane soldato assoldato dai nazisti per la sua capacità geniale di sistemare le trasmittenti radio e di individuare eventuali frequenze clandestine. Sente alla radio la voce di Marie-Laure, sentendosi subito legato a lei;
- Lars Eidinger è il Sergente Maggiore Reinhold von Rumpel: crudele nazista alla disperata ricerca del Mare di Fiamma, convinto che abbia i poteri di cui narra la leggenda;
- Mark Ruffalo è Daniel LeBlanc: padre di Marie-Laure, direttore del Museo di Storia Naturale di Parigi;
- Hugh Laurie è Etienne: zio di Marie-Laure che dopo aver partecipato alla guerra vive chiuso in casa da cui, in soffitta, ha allestito una stazione radio cladestina;
- Marion Bailey è Madame Manec: sorella di Etienne, con cui vive;
- Luna Wedler è Jutta Pfennig: sorella di Werner, anche lei cresciuta in orfanotrofio;
- Andrea Deck è Sandrina: prostituta costretta a fare da informatrice a von Rumpel.
Tutta la luce che non vediamo, regista e sceneggiatore
La miniserie è stata diretta da Shawn Levy, che ha già lavorato per Netflix a Stranger Things (di cui è produttore esecutivo e regista), e Tenebre e Ossa (di cui è produttore esecutivo) e regista del futuro “Deadpool 3”. La sceneggiatura è invece stata scritta da Steven Knight, creatore di numerose serie tv, tra cui Peaky Blinders. A produrre la 21 Laps Entertainment, società di proprietà di Levy.
Tutta la luce che non vediamo, quante puntate sono?
In tutto, le puntate della miniserie sono quattro, ciascuna della durata di circa cinquanta minuti/un’ora. Netflix le ha messe a disposizione tutte da giovedì 2 novembre.
Tutta la luce che non vediamo, dov’è stato girato?
Le riprese sono avvenute tra marzo e luglio 2022 a Budapest, Saint-Malo e Villefranche-de-Rouergue, nel sud della Francia.
Tutta la luce che non vediamo, il libro
La miniserie è tratta dall’omonimo libro del 2014 di Anthony Doerr, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa e della Medaglia Andrew Carnegie per l’eccellenza nella narrativa. Il libro è stato per 130 settimana nell’elenco dei best-seller del New York Times.
Tutta la luce che non vediamo 2 si farà?
No, la storia è stata pensata come miniserie e non come serie lunga. Le quattro puntate esauriscono quindi il materiale contenuto nel libro.
Tutta la luce che non vediamo, trailer
Dove vedere Tutta la luce che non vediamo?
È possibile vedere Tutta la luce che non vediamo solo su Netflix: è quindi necessario avere un abbonamento alla piattaforma. Ci si può abbonare all’abbonamento Base con pubblicità (5,49 euro al mese), Base (7,99 euro al mese), Standard (12,99 euro al mese) e Premium (17,99 euro al mese).