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Tv Talk, l’immutabile osservatorio sul piccolo schermo in una tv che cambia

Massimo Bernardini e i suoi analisti svolgono da anni un lavoro egregio, ma a volte il rischio buonismo è dietro l’angolo.

pubblicato 15 Ottobre 2023 aggiornato 13 Novembre 2023 09:21

Su Rai 3 il sabato pomeriggio va in onda ormai da anni Tv Talk, l’osservatorio sul piccolo schermo con la conduzione di Massimo Bernardini. Al suo fianco l’inossidabile trio costituito da Sebastiano Pucciarelli, la voce del web Cinzia Bancone e la signora degli ascolti Silvia Motta.

Nelle diverse stagioni il programma non ha mai subito grossi cambiamenti, se non cambiare i giovani analisti in studio; fa eccezione Nicholas Vitaliano, presente dal 2012. In origine, soprattutto quando la trasmissione si chiamava Il Grande Talk, i ragazzi erano studenti di Scienze della Comunicazione all’Università Cattolica di Milano, poi la selezione si è estesa a persone di ogni facoltà universitaria oltre la città meneghina. Nel 2005 Il Grande Talk si sdoppiò: la versione originaria rimase sul canale vescovile Sat 2000 (poi TV 2000) fino al 2011, Tv Talk nello stesso anno iniziò a diventare una delle certezze del palinsesto di Rai 3, con Bernardini alla conduzione.

Il programma si occupa di analizzare la televisione italiana della settimana, anche se negli ultimi anni ha aperto anche una finestra sull’attualità sempre attraverso la mediazione del piccolo schermo. Ma la parte più interessante, soprattutto per gli appassionati di tv, resta comunque l’analisi dei fenomeni e delle trasmissioni.

TV TALK, IL VALORE AGGIUNTO RICCARDO BOCCA

Volti noti si sottopongono al giudizio di analisti e opinionisti in studio. Se i primi si limitano a commentare in maniera imparziale o a porre domande agli ospiti, i secondi a volte sanno essere più mordaci. Soprattutto quando in studio c’è il giornalista Riccardo Bocca le schermaglie sono assicurate, come in una prima puntata in cui il trattamento a Pierluigi Diaco è stato sin troppo morbido, tanto da definire il suo Bella Ma’ “un caso televisivo interessante”. Bocca in quel caso era stato l’unico ad evidenziare l’autoreferenzialità del conduttore.

Al di là delle analisi il più delle volte interessanti, da tempo sembra mancare al programma una funzione critica, che resta appannaggio di Riccardo Bocca o dello storico della tv Giorgio Simonelli (o a volte dal veterano Vitaliano, che polemizzò sull’assenza di gay in Matrimonio a Prima Vista Italia, ottenendo risposte al limite del cringe dalla sessuologa della trasmissione).

 

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