Crozza e la questione palestinese: “A che minc*ia serve l’Onu? Mi viene voglia di rivalutare Andreotti”
A Fratelli di Crozza il comico interviene sulla questione palestinese: “A che minchiuzza serve l’Onu? Non conta, è un po’ come Fratoianni”. E cita un intervento di Andreotti del 2006
Non solo le irresistibili parodie. Maurizio Crozza, nel suo show su Nove, regala ciclicamente anche la sua personale visione sul mondo, con prese di posizione nette e spesso ad effetto. E’ accaduto anche venerdì sera, con il prevedibile commento sulla bollente situazione in Israele.
“Io sono un buffone e come tale più mi informo e meno capisco”, ha esordito il comico. “Non riesco a capire la follia di uomini che arrivano col deltaplano per ammazzare dei ragazzi che ballano. Non ci arrivo, ma non arrivo nemmeno a comprendere la follia di assediare una città prigione con dentro 2 milioni di civili, uno su due con meno di 14 anni. Sono limitato”.
La difesa della questione palestinese è emersa chiaramente qualche istante dopo, con l’apparizione sul ledwall delle dichiarazioni del 2006 di Giulio Andreotti: “Chiunque sarebbe un terrorista dopo cinquant’anni in un campo di concentramento con i figli senza futuro”.
Crozza appare in un primo momento imbarazzato, poi confessa: “Oggi mi verrebbe anche da rivalutare questo signore qui. Capite che dare ragione ad Andreotti è faticoso, pensavo non mi sarebbe mai capitato nella vita”.
A quel punto la riflessione si allarga: “Sono cinquant’anni che il mondo cerca di trovare una soluzione tra israeliani e palestinesi. Si sono stretti la mano dappertutto non è successo niente, tutte le risoluzioni dell’Onu che chiedevano a Israele di ritirarsi dai territori nel 1967 nel 1973 e nel 2000 sono andati in fumo. Non dovevate chiamarle risoluzioni, ma ideuzze buttate là, poi fate il cazzo che volete”. Fino all’attacco frontale agli Usa: “Nel 2012 l’Onu ha riconosciuto la Palestina come Stato. E’ stato riconosciuto da tutti gli Stati tranne da quelli di cui Washington ha il numero di telefono. A che minchiuzza serve l’Onu? Non conta, è un po’ come Fratoianni, non se lo caga nessuno. Non capisco”.
Una riflessione che arriva esattamente ad un anno dal commento di un altro conflitto, quello russo-ucraino: “Massima solidarietà al popolo ucraino – affermò – ma con Zelensky sarei un po’ più tiepido. E’ chiarissimo che da un lato c’è Putin l’invasore; però dall’altro c’è un invasato”.