Home Avanti popolo Avanti Popolo, poca politica, molto sociale. La De Girolamo si muove fra incertezze e conferme

Avanti Popolo, poca politica, molto sociale. La De Girolamo si muove fra incertezze e conferme

Avanti Popolo cerca di farsi strada nella complicata serata del martedì affidandosi ad un volto nuovo della conduzione tv. La recensione

11 Ottobre 2023 01:33

Nell’anteprima – in questo caso solo di pochi secondi – Nunzia De Girolamo non ha trovato il giusto punto in cui guardare la camera davanti a sé. Questo episodio piccolo e apparentemente marginale può essere considerato invece come la metafora del debutto di Avanti Popolo.

Nunzia De Girolamo, che ha lasciato la politica nel 2018, ormai in tv ci sa stare, negli ultimi anni più come conduttrice che come opinionista. Il problema quindi per lei non è tanto stare davanti alle telecamere, cosa che faceva anche nella sua passata vita lavorativa, quanto piuttosto con cosa stare davanti a queste.

Con Ciao Maschio è riuscita a costruire uno spazio riconoscibile e apprezzato dove gli ospiti riescono a mettersi a nudo e a raccontarsi talvolta anche in maniera inedita. A Estate in diretta, sua prima esperienza alla conduzione di un programma in diretta, non ha sfigurato, forte anche del sostegno di Gianluca Semprini.

Avanti Popolo è però una scommessa. Debutta, infatti, in una fascia oraria che fino ad ora aveva conosciuto solo come opinionista di Non è l’Arena o Piazzapulita. La rete che la accoglie, Rai 3, un tempo sarebbe parsa lontanissima da un profilo come il suo. Ora invece Nunzia De Girolamo si può permettere di aprire il suo nuovo programma intervistando il marito Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd.

avanti popolo

L’intervista viene giocata tutta sul doppio piano pubblico-privato, ma permette di capire ben poco quel che vuol essere la nuova trasmissione. A tratti sembra più di stare a Ciao Maschio che in quello che si immaginava essere un programma di approfondimento. L’intervista si chiude dopo mezz’ora, un tempo in cui si riescono anche ad inserire due interventi del pubblico in studio.

A precedere però l’inizio dei talk veri e propri è lo spazio dedicato allo scoppio della guerra in Israele. Qui emergono diverse difficoltà della De Girolamo a confrontarsi con la strettissima attualità, in questo caso legata agli esteri. Una perfetta Lucia Goracci, in collegamento da Tel Aviv, riesce a salvare il tutto, ma il blocco dedicato ad Israele non pare organico all’idea di trasmissione che dovrebbe essere Avanti Popolo.

Per questo e per la necessità di supporto che Nunzia De Girolamo deve avere nel terreno giornalistico, c’è dunque da scommettere che, nell’eventualità che il conflitto perduri, si interverrà per rivedere come affrontare questo spazio. La sensazione che si entri nel vivo di Avanti Popolo si ha di fatto solo quando inizia il talk sul reddito di cittadinanza, purtroppo – viene da aggiungere.

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Le cento persone in studio, in questo caso suddivise fra a favore del reddito o contro il reddito, hanno rispettivamente dei capi popolo, Peter Gomez e Antonello Piroso. I decibel si alzano, gli animi si riscaldano e in studio va in scena la più trita e abusata retorica. La De Girolamo tenta di imporsi in quella che definisce “un’arena di leoni”, ma il risultato non è un granché.

Va decisamente meglio con il talk sulla correlazione tra porno e violenza-stupri. Qui non ci sono capi popolo e soprattutto si ha la possibilità di esplorare meglio il tema, uscendo da pregiudizi e stereotipi. Ad intervallare questo talk dal precedente è la chiacchierata di Nunzia De Girolamo con Maldestro, che dovrebbe tornare come ospite anche nelle prossima puntate. In questa conversazione, come in quella con Stefania Loizzi, si recupera la dimensione della racconto intimo e informale, cifra distintiva di Ciao Maschio.

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In un bilancio complessivo sulle capacità della De Girolamo, si può per ora dire che rispetto alla gestione di un talk le riesce meglio la veste da confidente. Sul programma, invece, si può osservare come ci sia, almeno al debutto, poca politica e molto sociale. Bisognerà ora capire se lo schema con cui la politica sarà presente nel programma sarà sempre quello utilizzato questa sera con Francesco Boccia. Se così fosse, il confronto fra politica e popolo non sarebbe affatto un elemento centrale della trasmissione.

Avanti Popolo finirebbe così per assomigliare più al ritratto di un bar dove si discute di tutto fra gente comune, di diversa estrazione e cultura politica. Tornando però alla metafora di apertura, verrebbe da chiedersi se è già stata centrata la camera, ovvero il taglio da dare al programma. Non siamo di fronte a un talk impersonale, ma ancora alcuni dubbi di impostazione restano aperti. Chissà se nelle prossime puntate troveranno una risposta.

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