Nunzia De Girolamo a TvBlog: “Avanti Popolo è un azzardo, chiedo tempo e fiducia. Farò un programma trasparente, non sarò portavoce di un’ideologia”
Intervista a Nunzia De Girolamo, che martedì partirà con Avanti Popolo: “Mi tremano i polsi. So che è un progetto rischioso, Rai3 è una rete complicata, per certi versi smarrita. Il programma sarà trasparente, non sarò portavoce di una ideologia”
Una sfida difficile. Anzi, diciamocela tutta, una sfida impossibile. Nunzia De Girolamo si prepara alla nuova avventura di Avanti Popolo con ottimismo, ma anche con la consapevolezza che il martedì sera su Rai3 sarà una corsa controvento. “Un giornalista che non cito mi ha detto che è come se mi avessero dato una casa in una zona altamente sismica – racconta la conduttrice a TvBlog – può accadere che il terremoto generi dei danni, o che l’abitazione resti in piedi”.
La De Girolamo se la vedrà con due diretti concorrenti come Giovanni Floris e Bianca Berlinguer (rivale e predecessore allo stesso tempo), ma anche con Belve, Le Iene e la Champions League a settimane alterne. “Il martedì, assieme al giovedì, è la giornata peggiore della settimana. Penso ne sia consapevole la Rai, ma anche coloro che scriveranno e commenteranno. La metafora della casa e del sisma è proprio giusta, ovviamente la trasmissione avrà bisogno di tempo e pazienza per affermarsi. Mi auguro di averli”.
Protagonista indiscusso del programma sarà, per l’appunto, il popolo, che sarà raffigurato in uno studio circolare in stile arena da cento persone, giovani e non, appartenenti a classi e categorie sociali di ogni tipo. “Avanti Popolo nasce dall’idea di ridare voce al popolo, con l’intento di renderlo protagonista. Io ho fatto politica, la rispetto molto, ne conosco virtù e difetti, ma ho sempre avvertito come un gap il fatto che il confronto e l’ascolto siano venuti meno. In passato avevamo le segreterie, i circoli, le sezioni. Tutto questo è venuto meno ed è stato sostituito dai social. La politica è cambiata, non ci sono più i luoghi di confronto. E’ vero che ci sono le piazze virtuali, però credo che guardarsi negli occhi sia un valore irrinunciabile. Mi ispiro a Gianfranco Funari, uno che riuscì a portare la gente comune in televisione. Proverò a farlo anche io, ridando lo spazio a persone che da troppo tempo hanno bisogno di essere ascoltate. E’ una sfida enorme, ambiziosa, che la tv pubblica ha il dovere di fare”.
Citava Funari. Più che al futuro, sembra un programma che guarda al passato.
No, non guarda al passato, semmai ne riabilita certi valori. Il confronto è una buona cosa. Il progresso è fondamentale, la nostra società guarda al metaverso e all’intelligenza artificiale, ma siamo ancora persone in carne ed ossa che non possono perdere i loro riferimenti. Se non insegniamo ai nostri figli ad affrontare i pregiudizi attraverso il dialogo, diventeremo sempre più violenti. E’ evidente che non inventiamo nulla, cerchiamo al contrario di rielaborare vecchie situazioni con un linguaggio contemporaneo.
Con Avanti Popolo si gioca molto, ne è consapevole?
Avanti Popolo è un azzardo, un grosso azzardo che fa tremare i polsi. La paura si mischia all’adrenalina. So che è un progetto rischioso, Rai3 è una rete complicata, per certi versi smarrita. Entrerò in punta di piedi. La mia parte razionale continua a ripetere che si tratta di un’opportunità. Sono convinta che la televisione sia un luogo dove si può essere cittadini attivi. Farò battaglie, inchieste, ci metterò tutto il mio impegno. Poi, sai, l’esito dipende dalla gente e a loro parlerò. Nella mia vita ho sempre vissuto tutto come una sfida, è il sale della mia esistenza. Quando lasciai la politica e iniziai a lavorare per Massimo Giletti mi arrivò l’offerta di Ballando con le Stelle. Era un qualcosa lontanissimo da me, non sapevo come avrebbero reagito le persone. Risposi a Milly Carlucci dopo tre mesi, il tira e molla fu estenuante. Oggi posso dire ‘menomale che accettai’. Ora ho la stessa ansia, a livelli più alti perché qui gioco in prima persona, con un programma mio.
Ha definito Rai3 una rete ‘smarrita’. In che senso?
Rai3 ha visto grandi cambiamenti. Tre grandi conduttori come Fabio Fazio, Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer sono andati via. Onestamente, me lo domando anche io: qual è il pubblico di Rai3? Il panorama è cambiato ovunque, persino nel caso della stessa Berlinguer. Chi avrebbe mai pensato che potesse sbarcare su Rete4? Ricordo che alla festa dei miei quarant’anni fece notizia il fatto che fossero presenti sia lei che Silvio Berlusconi. Sembrava inconcepibile, se ne discusse per mesi.
Impossibile non parlare di ascolti. Ha fissato un’asticella minima?
Ti dico la verità: sono sempre stata una ‘ciuccia’ in matematica, quindi sono allergica ai numeri.
Sa bene, tuttavia, che il futuro di Avanti Popolo dipenderà anche dal responso dell’Auditel.
Se un’azienda ha fiducia in un conduttore, deve dare del tempo per crescere. Floris, che stimo, quando nel 2002 partì con Ballarò non ottenne un successo immediato. La Rai gli stette vicino e fu la sua fortuna. Il tema degli ascolti, più che a me, andrebbe posto alla Rai, che ha investito sulla trasmissione. Ciao Maschio non raggiunse il 16% da subito, ci è arrivato col tempo, dopo un lungo percorso. Chiedo alla gente di sostenermi come ha fatto quest’estate e mi aspetto dall’azienda un’adeguata fiducia.
Di fronte a numeri negativi, spesso la prima reazione è lo stravolgimento del programma. Esclude quest’eventualità?
Non intendo snaturarlo. Ho scritto un format particolarmente strutturato, ci ho pensato molto. Alcuni elementi subentreranno in corsa. Chiaramente, degli aggiustamenti ci potrebbero essere. Ma le trasmissioni nascono dalle idee, se le rinnegassi non avrebbe più senso la trasmissione.
Chi avrà alla prima puntata?
Domenico, Ada, Carlo, Miriam, Filippo, Chris, più altre novantacinque persone. Per me sarà un’impresa ricordare tutti e cento i nomi. Per conoscere gli altri ospiti bisognerà collegarsi su Rai3, martedì sera.
Il Fatto Quotidiano ha ipotizzato la partecipazione di suo marito, Francesco Boccia.
Ripeto: per saperlo dovrete guardare il programma martedì!.
L’etichetta di ‘talk filo-governativo’ potrebbe danneggiare Avanti Popolo.
Subisco da sempre grandi pregiudizi. E’ accaduto in politica e avviene in tv. Ci ho fatto i conti tutta la vita. Garantisco che il programma sarà trasparente, non sarò portavoce di una ideologia. Sono una liberale, la mia storia parla per me, su argomenti importanti mi sono espressa sempre secondo coscienza, senza mai rinunciare alla libertà. Figurati se intendo farlo adesso. La trasparenza la renderò nota a tutti, fin dal principio. Farò le cose alla luce del sole. Non l’ho mai confessato, ma quando uscii dalla politica e approdai da Giletti, mi arrivò contestualmente una telefonata da Mediaset. Rifiutai la proposta, non per ragioni economiche, che sarebbero state addirittura più vantaggiose, ma perché non volevo che passasse l’idea che il mio cambio di ruolo fosse un contentino concesso dal capo. In realtà, Silvio Berlusconi era all’oscuro di tutto.
Non teme che la sua amicizia con la premier Giorgia Meloni possa rappresentare un boomerang?
Non posso rinnegare chi sono stata. Ero amica di Silvio Berlusconi, sono amica di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con i quali ho condiviso anni di comizi. Sono pure amica di Giuseppe Conte e ho sposato Francesco Boccia del Pd. Tutto verissimo, perché dovrei nasconderlo? Noi siamo quello che abbiamo vissuto. Sono entrata in Rai che c’era il governo gialloverde. In seguito ho vissuto il governo giallorosso, il governo Draghi e adesso il governo Meloni. Per me non è cambiato niente.
Rai3 è da sempre un canale identificato a sinistra. Non si sente un pesce fuor d’acqua?
La Berlinguer su Rete4 sta ottenendo buoni ascolti e la vedo a suo agio. Siamo un Paese dove metà degli italiani non va più a votare. Non siamo in grado di portare le persone alle urne e pensiamo di poter fare previsioni su come gli spettatori utilizzeranno il telecomando? Ritengo sia un ragionamento presuntuoso, lo capiremo solo vivendo.
E’ reduce dalla buona performance a Estate in Diretta. Che esperienza è stata?
E’ stato un successo e ne sono felice. Il primo giorno ero spaventatissima: andavo in diretta in una co-conduzione quotidiana e affrontavo temi differenti, come la cronaca nera. E’ stato formativo e soprattutto ho scoperto un grande professionista come Gianluca Semprini, che è diventato un mio amico. Pure in questo caso avevo i fucili della critica puntati contro.
Semprini condusse Politics, il talk che anticipò l’arrivo di Cartabianca, lei invece guiderà quello immediatamente successivo.
Sarà un segno del destino (ride, ndr). Gianluca è un ottimo giornalista e avrebbe meritato pazienza. Forse all’epoca non ci furono le condizioni tecniche per assicurare al suo prodotto il giusto successo.
Estate in diretta, Avanti Popolo e dal 2024 il ritorno di Ciao Maschio. Il pericolo della sovraesposizione è dietro l’angolo.
L’ho sempre temuta, preferisco sempre stare un passo dietro, piuttosto che avanti. Dosarsi è fondamentale. Non so quando andranno le nuove puntate di Ciao Maschio, ma posso dirti che per me quella trasmissione è come un figlio. L’ho scritta, l’ho voluta, ci ho creduto. Mi spiacerebbe rinunciarci. Vorrei che non si accavallasse con Avanti Popolo, se possibile, per preservarla. Ciao Maschio è stato il mio inizio, quando nessuno credeva in me.
Quando la scorsa primavera recensimmo il programma, le consigliammo di volare basso per non compiere il passo più lungo della gamba. Ha ascoltato il suggerimento?
Non ho dimenticato il consiglio e ricordo che si legava all’eventualità di una promozione del programma in prima serata. E avevate ragione. Ciao Maschio funziona in quella fascia e non lo porterà mai in prime time. Se invece ti riferisci ad Avanti Popolo, questa è un’altra cosa, nuova sia per me che per chi la guarderà.