Un’Estate Fa, intervista con Filippo Scotti, Lino Guanciale e Claudia Pandolfi e “la memoria che filtra i ricordi”
L’appuntamento con la serie in 8 episodi è ogni venerdì su Sky e NOW in streaming
Un’Estate Fa è la nuova serie tv Sky Original creata da Michele Alberico e Massimo Bacchini e scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini, in partenza venerdì 6 ottobre su Sky Atlantic, on demand e in streaming su NOW. In occasione della presentazione della serie tv abbiamo avuto modo di incontrare i tre protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti che interpretano Elio rispettivamente nel presente e nel 1990 e Claudia Pandolfi, Costanza nel presente.
La caratteristica principale di Un’Estate Fa è quella di svilupparsi su due piani temporali, una parte nel 1990 e un’altra nel presente, come se fossero due serie tv in una, due attori hanno interpretato lo stesso personaggio, quindi abbiamo chiesto come è stato costruire i personaggi insieme. “Per prima cosa ci siamo conosciuti e riconosciuti,” ha detto Filippo Scotti “a quel punto abbiamo iniziato a lavorare su alcune dinamiche, naturalmente partendo dalla sceneggiatura. Abbiamo fatto un lavoro iniziale sul riconoscimento e abbiamo poi agito di conseguenza.”
Lino Guanciale nella chiacchierata video che trovate sopra, ha sottolineato la fiducia riposta nella scrittura e il confronto empatico che si è stabilito tra gli attori: “Da lì in poi è stato anche divertente avvicendarsi un po’ come un campo sportivo perché magari la mattina giravano i ragazzi e poi arrivavamo noi. Già così incrociarsi e guardare a specchio chi fa il tuo ruolo aiuta.”
Nelle risposte di Claudia Pandolfi è stata evidente la passione con cui raccontava Un’estate fa, oltre a un’incapacità nel chiudere i concetti ammessa dalla stessa attrice. “Ti ritrovi addosso il lavoro che qualcun altro ha fatto per te, scrivendo e poi scegliendo te” ha raccontato. Sottolineando però come creare una sintonia con l’attrice che interpreta te stessa non è molto diverso che “cercare un’affinità tra me e Lino. Elio e Costanza erano molto amici, lei aveva una forma di infatuazione non ricambiata e trattenuta ed è un bagaglio che ti devi riportare dietro, dietro ogni personaggio c’è una ricerca molto precisa che va anche nel ritrovarsi in un gesto, tra amici è anche nel cercare un lessico comune, costruire un intesa.”
Il 1990 è una parte centrale del racconto “Mi sarebbe piaciuto vivere gli anni ’90” dice Filippo Scotti “riviverli è stato molto interessante, abbiamo fatto un lavoro con gli altri per trovare un nuovo lessico, lontani da smartphone, computer, facevamo giochi analogici, un modo per fare gruppo.”
Lino Guanciale aveva 11 anni nel 1990, Claudia Pandolfi 16 e ripensare agli anni ’90 ha provocato in loro reazioni miste anche perché non sai mai se sono “fatti realmente accaduti o se sono filtrati dalla memoria però è il periodo bello dell’adolescenza cui fa sempre piacere tornare.”