Tv streaming in calo in Italia (negli Stati Uniti cresce): i dati a confronto
Tv streaming, l’approfondimento di TvBlog sui numeri della tv non riconosciuta in Italia e negli Stati Uniti
Mentre negli Stati Uniti la tv tradizionale crolla per la prima volta sotto il 50% del pubblico totale, in Italia resiste e ad arretrare è lo streaming. “In termini di tempo speso, che è una metrica importante anche in campo internazionale, la percentuale dell’ascolto non riconosciuto, cioè quello non misurato da Auditel, in Italia pesa sul totale soltanto per il 18%. Questa percentuale” – spiega Fabrizio Angelini, fondatore della società di consulenza sull’analisi dei media Sensemakers – “aumenta fino al 31% se si considera non tutto il parco dei televisori, bensì, in maniera più puntuale, soltanto quelli connessi a internet, le cosiddette smart tv“.
Ma attenzione: nel traffico non riconosciuto non ci sono solo le piattaforme streaming, come Netflix, Prime Video e Disney+, “che ne compongono il 70%“, ma anche la quota del gaming (persone che si collegano ad internet attraverso la tv per giocare) “di circa il 12% e pure le reti locali che per problemi di decodifica del segnale non si riesce a rilevare“.
In base ai dati Nielsen, oltreoceano la tv lineare fatica: il pubblico delle reti tradizionali è sceso al 20% a luglio (rispetto al 20,8% di giugno), mentre per le tv via cavo è arrivato al 29,6%, in calo rispetto al 30,6% del mese precedente. Per capire la portata dei dati che testimoniano la forte disaffezione degli americani per la tv cosiddetta lineare, cioè quella che prevede un palinsesto definito con collocazioni orarie fissate dal singolo canale, basti pensare che nelle prime classifiche mensili di Nielsen la trasmissione e il cavo rappresentavano il 63,6% di tutto l’utilizzo della tv negli Stati Uniti, mentre ora sono, nel complesso, al 49,6%.
In Italia la tv in streaming è in calo
I numeri dell’Italia sono in controtendenza: la tv in streaming perde terreno. In termini di Amr (Average Minute Rating), cioè il numero di persone collegate nel minuto medio, in un anno, da luglio 2023 rispetto a luglio 2022, la componente di traffico non riconosciuto è diminuita del 5%.
“Stiamo cercando di dare delle spiegazioni a questo dato che può essere considerato strano“, argomenta Angelini: “Tra i motivi c’è una scarsa qualità delle produzioni. L’anno scorso la serie tv Stranger Things ha avuto un impatto importante, quest’anno non ci sono titoli che facciano la differenza“. Influisce anche l’aumento dei costi, considerando che praticamente tutti i principali servizi in streaming hanno aumentato il prezzo degli abbonamenti. Senza dimenticare la strategia di Netflix che ha imposto un rigido stop alle password condivise: “Quella operazione ha portato risultati sul piano economico e dei singoli abbonamenti, ma in termini di audience assoluto ha comportato un calo“, sottolinea Angelini.
La fruizione della tv tradizionale sui dispositivi digitali: un caso tutto italiano
In valori assoluti, a luglio 2023 la tv riconosciuta in Italia raggiunge 33 milioni di persone, mentre il traffico non riconosciuto arriva solo a 20 milioni. Un dato tutto italiano è quello che riguarda l’aumento della fruizione della tv tradizionale attraverso dispostivi digitali: “Il caso più importante a luglio è stato quello di Temptation Island, il reality estivo di Canale 5“, racconta il Ceo di Sensemakers. “La prima puntata ha registrato un 4% di AMR incrementale digital live, ma sommando anche le fruizioni digitali on demand dei sette giorni successivi si registra un aumento del 24% rispetto al tempo speso nella fruizione televisiva in diretta“.
La prospettiva futura per lo streaming qual è? “In termini di sottoscrizione di abbonamenti il mercato è in saturazione. La potenziale ripresa è legata alla qualità dei contenuti che saranno prodotti. Il tema vero in Italia è la capacità di reazione dei broadcaster con offerte digitali all’altezza della concorrenza“, osserva Angelini. Sul consumo nuovo in streaming conta anche la progressiva sostituzione dei vecchi apparecchi con le smart tv nelle case degli italiani, anche se, precisa Angelini, “stiamo notando che la crescita dei televisori connessi potenzia non solo lo streaming, ma anche il consumo della tv tradizionale: la gente inizia a guardare sul televisore connesso Temptation Island un po’ in ritardo rispetto all’orario di messa in onda, ma, grazie alla scoperta della funzione ‘rivedi dall’inizio’, recupera la visione“.