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Piazzapulita e il “non” problema della parzialità

Piazzapulita è tornato in onda su La7 con la tredicesima edizione, condotta da Corrado Formigli. La recensione di TvBlog

15 Settembre 2023 03:21

Piazzapulita ha un “non” problema.

Il “non” problema del talk show condotto da Corrado Formigli, tornato in onda su La7 con la sua tredicesima edizione, si chiamerebbe parzialità, o faziosità, decidete voi.

Perché si tratta di un “non” problema? Perché quello della presunta tendenziosità di Piazzapulita è un grattacapo che alberga unicamente nella testa dei detrattori stoici del programma, presumibilmente ben propensi all’esistenza di un pensiero unico, quando, invece, il coraggio con cui il talk show di Formigli prende posizione e argomenta i propri punti di vista, corroborati da una corretta e impeccabile verifica dei fatti, rimane la maggior virtù del programma.

Quello della parzialità è un “non” problema, inoltre, anche perché tutti i talk show d’approfondimento giornalistico, sostanzialmente, sono orientati da qualche parte. Dove si trova l’imparzialità? Provate a formulare questa domanda dentro voi stessi e avrete difficoltà a rispondere.

Nessuno si pone il suddetto quesito, ad esempio, quando si parla di programmi come Fuori dal Coro o Dritto o Rovescio: la problematica si presenta magicamente quasi sempre quando si parla di Piazzapulita.

Troppo facile e troppo comodo, poi, asserire che al talk show di Corrado Formigli conviene cavalcare l’idiosincrasia della premier Giorgia Meloni e del suo partito nei confronti del programma, come se il “melonismo” fosse il nuovo “berlusconismo”, come se l’operato di un governo non dovesse essere soggetto ad analisi o fact-checking, aprioristicamente, per motivi ignoti.

Se Formigli ha trovato una chiave per garantire linfa al suo programma, il merito è suo. Perlomeno, Formigli è un “cattivo” vero, non come la finta sfrontatezza di alcuni programmi, molto di moda in questo periodo.

Piazzapulita, inoltre, brilla anche per qualità e ricercatezza delle immagini, per inchieste qualitativamente alte dal punto di vista non solo giornalistico ma anche estetico e soprattutto, in un’epoca del talk show dove si ragiona “a blocchi”, Formigli non rinuncia alla narrazione.

La prima parte di questa prima puntata ha riguardato l’emergenza immigrazione, con collegamento al controverso libro del generale Vannacci e non solo.

Nessun giornalista ha la potenza verbale di Formigli nell’esprimere il proprio parere, senza lasciare spazio ad equivoci o ambiguità di sorta (e senza urlare come Del Debbio, soprattutto). Se i passi del libro di Vannacci letti in trasmissione sono un “delirio”, nel parlare della teoria della sostituzione etnica, Formigli esclama “Questa destra non vuole che arrivino i neri…”.

Formigli, nei vari talk, poi, non si limita a dirigere il traffico tra i suoi ospiti, a volte si siede al loro stesso livello, li affronta, poi torna a fare il conduttore, incalzando con domande e non srotolando il tappeto rosso a nessuno.

Faziosità o non faziosità, quindi, il problema non è quello.

Una cosa sola è certa di Piazzapulita: è un programma chiaro e limpido.

Se vi scoccia il pluralismo, statene lontani.

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