Quarta Repubblica, il talk show accessibile con Nicola Porro “arbitro finto”
Il conduttore si distingue per un certo aplomb rispetto ai suoi colleghi di rete, nonostante la parzialità.
Una lunga intervista al Ministro della Difesa Guido Crosetto ha aperto la sesta edizione di Quarta Repubblica, il talk show del lunedì sera di Rete 4 con la conduzione di Nicola Porro, fino a pochi minuti prima impegnato con Stasera Italia (qui potete leggere la recensione della prima puntata).
“Sono in onda anche con la tosse”, esordisce il giornalista, salvo poi accorgerci con il passare dei minuti che i colpi di tosse spariscono. In piedi, con le braccia conserte o il gomito che poggia al tavolino trasparente, Porro pone una serie di domande al fondatore di Fratelli d’Italia che contengono quasi sempre la sua opinione. Non a caso quando si tratta di parlare dell’elefante nella stanza, ovvero il generale Vannacci, Porro si dichiara un arbitro finto. O ancora, “Mi scusi se faccio il conservatore”, dice allo storico Angelo D’Orsi quando non rinuncia a dire la sua sulla questione migratoria.
Non è un mistero l’orientamento politico del conduttore, così come il considerevole dispiegamento di opinionisti di centrodestra nei blocchi più puramente talk (Alessandro Sallusti e Daniele Capezzone da un lato, la giornalista di Domani Giulia Merlo e lo storico Angelo D’Orsi dall’altro). Crisi economica ed emergenza migranti le colonne portanti della prima puntata, ma va detto che a proposito del secondo tema la trasmissione ha mostrato una buona sensibilità, come quando in collegamento da Trieste ha fatto vedere l’anziana volontaria che forniva le calze a un gruppo di migranti.
QUARTA REPUBBLICA: L’APLOMB DI NICOLA PORRO
A differenza dei colleghi di rete Paolo Del Debbio e Mario Giordano, tuttavia, i toni di Nicola Porro si mantengono sempre moderati. Anche quando durante l’intervista al Ministro della Difesa Guido Crosetto non compaiono i risultati di un sondaggio, il giornalista annuncia ironicamente che “non arriveranno mai”.
Quarta Repubblica non presenta innovazioni rispetto alle passate edizioni, mantenendo un linguaggio accessibile per i telespettatori.