Morgan, che succede? A X Factor 3 condannò l’omofobia con Marco Mengoni, oggi lancia insulti omofobi
Nel 2009, ad X Factor 3, il cantante Morgan assegnò al suo concorrente “Il nostro concerto”, condannando le angherie omofobe subite dal suo interprete Umberto Bindi. Che succede adesso, dopo gli insulti omofobi al concerto di Selinunte?
Tu quoque, Morgan? Gli insulti a sfondo omofobico di Marco Castoldi al pubblico di Selinunte stanno monopolizzando quest’ultima domenica di agosto, con il rischio di oscurare la popolarità del generale Vannacci, peraltro assurto agli altari della cronaca per meriti simili.
Morgan insulta il pubblico a Selinunte
Ma cosa ha scatenato l’ira di Morgan? Nel corso di un concerto a Selinunte dedicato a Franco Battiato, durante il quale fino a quel momento il cantante non aveva eseguito neanche un brano di Franco Battiato, uno spettatore ha osato chiedergli un brano di Franco Battiato. Così il performer, che evidentemente deve aver percepito come folle tale richiesta, è andato su tutte le furie, facendosi scappare anche un “fr.. di m….“.
Peccato che il complemento di materia di cui era costituito l’orribile insulto si sia materializzato su di lui, almeno a livello social. A quel punto l’artista si è sentito in dovere di scusarsi, naturalmente precisando che non è omofobo. Posto che a noi non interessi più sapere come mai durante un concerto dedicato a Franco Battiato tu non abbia voluto eseguire nemmeno un brano di Franco Battiato, allora, caro Morgan, se non sei omofobo, per quale motivo hai usato proprio quell’insulto?
Quando a X Factor 3 condannava l’omofobia
Sembra peraltro un’era geologica fa, quando, nel 2009, proprio l’ex leader dei Bluvertigo assegnò a X Factor il brano Il nostro concerto al suo concorrente Marco Mengoni. L’interprete originario di quel pezzo era Umberto Bindi, uno dei preferiti dal cantautore. In quell’occasione, il musicista non mancò di ricordare il pesante clima di omofobia che aveva rovinato la carriera del genovese, che dichiarò la propria omosessualità in lacrime durante una puntata del 1988 Maurizio Costanzo Show. Prima c’era stato il Festival di Sanremo del 1961: qui Bindi si era presentato con una pelliccia di visone e un vistoso anello, con quest’ultimo che aveva attirato le attenzioni delle telecamere. In quei giorni i giornali si scatenarono sull’identità della sua Non mi dire chi sei, ipotizzando l’omosessualità dell’artista.
Seguì quindi per lui un lungo periodo lontano da Sanremo, fino al 1996, quando Pippo Baudo lo portò in Riviera con i New Trolls. La canzone, Letti, si classificò al 20esimo posto.
Anche nel recente StraMorgan, andato in onda in questa stagione televisiva con la conduzione di Morgan e Pino Strabioli, non si è mancato di sottolineare la dolorosa vicenda di Umberto Bindi.
Viene dunque da chiedersi, quale sia il vero Morgan: quello che nel 2009 stigmatizzò l’omofobia assegnando Il nostro concerto a Marco Mengoni o quello di ieri sera?