Martin Luther King, su Raiplay l’intervista alla Rai a 60 anni da “I have a dream”
Sulla piattaforma streaming la lunga intervista concessa al corrispondente Rai Ruggero Orlando.
Il 28 agosto 1963 Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, pronuncia lo storico discorso “I have a dream” al termine della cosiddetta marcia su Washington, manifestazione per i diritti civili che ha avuto luogo durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy.
A 60 anni dalla pronuncia di quelle parole assurte a simbolo di emancipazione e libertà, Rai Teche ripropone sulla piattaforma di streaming RaiPlay da venerdì 25 agosto la lunga intervista di Martin Luther King al corrispondente Rai da New York Ruggero Orlando in “Un’ora con Martin Luther King”.
Nel corso dell’intervista, andata in onda il 22 aprile 1966, il leader elenca i cinque capisaldi su cui si basa la dottrina della non violenza. La continua ricerca della verità, sulla scia del movimento di Mahatma Gandhi il cui nome indiano satyagraha significava, emblematicamente, “forza della verità”. Il rifiuto dell’idea che il fine giustifichi i mezzi, perché mezzi e fini di una lotta non possono essere in contraddizione fra loro. Il principio del “non offendere”, poiché nei confronti dell’avversario, anche in stato di aperto conflitto, non si deve far ricorso alla violenza né fisica né verbale. E ancora, l’idea che la sofferenza rappresenti una risorsa, una forza capace di accelerare la spinta alla trasformazione sociale; e la convinzione che progredire e migliorarsi siano un anelito insito alla natura umana.
Ruggero Orlando interroga poi Luther King sull’efficacia di un metodo non violento in un mondo che, di contro, pratica la violenza come metodo, e Martin Luther King traccia un distinguo fra non resistere al male e resistere con la non violenza, sottolineando il proposito di creare un movimento organizzato capace di rispondere con un’azione pronta ed efficace, seppure non violenta.
L’incontro con il pastore protestante divenuto ispiratore di una vera e propria rivoluzione culturale è un’emozionante, preziosa testimonianza del ruolo fondamentale da lui rivestito nella storia dei diritti civili: il leader, come è tristemente noto, sarebbe stato ucciso da un fanatico esattamente due anni dopo, nell’aprile del 1968, mentre era a Memphis per alcune manifestazioni.