La nuova tv
Home Rubriche Giulia Bonaudi a TvBlog: “Sono arrivata alla conduzione di Weekly dopo aver accettato tutti i più svariati ruoli”

Giulia Bonaudi a TvBlog: “Sono arrivata alla conduzione di Weekly dopo aver accettato tutti i più svariati ruoli”

Per Giulia Bonaudi Weekly rappresenta il debutto alla conduzione. La giovane giornalista torinese si racconta per la prima volta a TvBlog

21 Agosto 2023 12:00

Questa estate ha esordito alla conduzione di Weekly, dove nella passata edizione era stata inviata. Per Giulia Bonaudi si tratta di un debutto assoluto alla conduzione, che prima di questa esperienza estiva non aveva mai affrontato. Ad affiancarla alla guida del programma sono altri due trentenni, Carolina Rey e Fabio Gallo, una squadra di giovani volti voluta fortemente da Angelo Mellone. “Il direttore mi ha rassicurata molto e mi ha fatto capire che si tratta anche di una scommessa per cercare volti nuovi” racconta, intervistata per la prima volta da TvBlog, Giulia Bonaudi.

A Sottovoce, dove recentemente sei stata ospite, hai dichiarato di essere cresciuta con la televisione. Con cosa ti sei formata televisivamente parlando?

Nell’intervista con Gigi Marzullo in realtà mi riferivo ai miei ricordi di bambina che seguiva cartoni animati e serie. Crescendo ho iniziato a seguire anche i talk show e i dibattiti politici televisivi.

Inizi a fare televisione nel 2017. Tutto per te parte da uno stage a Report, che ti porta da Torino per la prima volta a Roma. Coma è arrivata questa opportunità e che cosa ha rappresentato per te?

È un’opportunità che è nata in maniera in molto casuale. Avevo terminato uno stage a Il Giornale, dove avevo collaborato per il sito e per Gli Occhi della Guerra, realtà per la quale montavo reportage e facevo anche piccoli documentari. Lo stage a Report è nato tramite una persona che, dopo avermi seguita a Il Giornale, mi ha proposto questa opportunità. Non è una cosa che ho cercato.

Non avevi mai fatto tv. Non ti era mai balenata l’idea che il tuo futuro professionale potesse essere in questo campo?

In realtà non ci avevo mai pensato concretamente. Avevo 25 anni ed ero ancora in quella fase in cui non sai ancora bene cosa ne sarà del tuo futuro. Avevo studiato Relazioni Internazionali e mi stavo ancora domandando quale delle tante possibili strade seguire.

In Rai, dopo lo stage a Report, non smetti di lavorare. Entri nella squadra di Nemo, poi lavori a Buongiorno Benessere e ad Io e Te, fino ad arrivare anche a Rai News 24. Come sei riuscita a costruire un percorso lavorativo così solido e continuativo?

Non mi sono tirata indietro di fronte a nulla. Ho fatto programmi anche molto diversi, ma per me l’importante è sempre stato lavorare. Ho accettato con umiltà tutte le proposte che mi arrivavano, nei più svariati ruoli. Ho deciso sempre di buttarmi, anche in quello che mi sembrava più distante da me. Così sono riuscita a mettere un tassello dietro all’altro per costruire quello che oggi è il mio percorso professionale. Questo mi ha permesso di andare avanti e di avere una conoscenza di tutto il lavoro che c’è da fare dietro le quinte oggi che sono alla conduzione.

Riguardo la proposta di condurre Weekly, a Il Giornale hai dichiarato: “Ci credevano più i direttori che io”. Che cosa ti frenava nell’affrontare questo passaggio?

Anche questo cambiamento non era nei miei piani, soprattutto adesso. Per questo sono rimasta piacevolmente sorpresa quando ho capito che mi ritenevano all’altezza di affrontare questo passaggio alla conduzione. Ovviamente da parte mia c’era un po’ di titubanza perché era qualcosa che non avevo mai fatto prima. C’era la paura della prima volta, anche perché Weekly è un programma in onda sulla rete ammiraglia, per di più in diretta. Alla fine ho pensato che fosse giusto comportarmi come ho sempre fatto, ovvero non tirarmi indietro e buttarmi con convinzione in ciò che mi veniva proposto.

Adesso che sei alla conduzione, come ti stai trovando in questa esperienza? In cosa ti senti già matura e su quali aspetti invece credi di dover ancora lavorare?

Sicuramente mi sono sorpresa di me stessa nel vedere che riesco a gestire bene l’agitazione, quell’adrenalina che ti può portare a sbagliare. Certo, si tratta di una cosa basilare (ride, ndr). Da quello che mi dicono, tramite feedback esterni, riesco a sembrare pacata e sicura nella gestione dello studio. Mi manca indubbiamente ancora l’esperienza per poter gestire alcuni momenti in maniera più disinvolta. Però sono contenta che in questo momento prevalga l’immagine di una conduzione gentile, educata, che non si sovrappone agli interventi degli ospiti.

Terminato Weekly, vorresti cimentarti nuovamente con la conduzione?

Sicuramente mi piacerebbe continuare. È un percorso che io vedo ancora da costruire, senza fretta e senza puntare ad avere tutto subito. Bisogna studiare, magari tornando anche a fare l’autrice.

Sempre nell’intervista a Il Giornale, anticipavi che per l’autunno ci potranno essere per te “altre opportunità”. Puoi rivelarci qualcosa in più?

In realtà no, perché si sta ancora definendo il tutto.

Qual è un obiettivo professionale a breve termine che ti piacerebbe raggiungere?

Per ora mi piacerebbe continuare su questa nuova strada che si è aperta, ovvero la conduzione.

Su un orizzonte più ampio, come ti vedi dal punto di vista lavorativo fra cinque anni?

Avendo avuto in questi anni in Rai degli orizzonti temporali brevissimi, per via dei vari contratti a tempo determinato con i quali ho sempre lavorato, fatico ad immaginarmi sul lungo periodo. Fra cinque anni però forse mi vedrei a condurre uno spazio d’informazione con un tono più documentaristico, legato ai reportage.