Gian Marco Chiocci incassa il si al suo piano editoriale. I retroscena della discussione
Passa il piano editoriale del nuovo direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, vediamo i dettagli e cosa contiene
Parole chiare, coincise, concrete, di uno che nasce come giornalista d’inchiesta, quindi scarpinando alla ricerca delle notizie. Gian Marco Chiocci, da un mese alla guida del Tg1, ha presentato il suo piano editoriale e ha subito incassato la fiducia della sua redazione. Piano approvato con 101 voti favorevoli, 26 contrati, 4 schede bianche e 3 nulle. Un piano dunque che ha ricevuto il 71,63% di si, superando quindi anche quello -già largamente positivo- di chi l’ha preceduto. Monica Maggioni aveva infatti ottenuto il 71,25% di voti favorevoli.
L’ok al piano editoriale
Chiocci, che fra i primi TvBlog aveva indicato come nuovo direttore del Tg1, proveniva dalla direzione dell’agenzia di stampa Adnkronos ed in precedenza dal prestigioso quotidiano romano Il Tempo. Ma quali sono state le parole fondamentali del suo piano? Ecco cosa ha detto Chiocci alla sua redazione:
“Per chi come me, ha dedicato la vita al giornalismo d’inchiesta e dunque al non fermarsi alle apparenze, questo modo di intendere la professione sarà la spina dorsale della nostra informazione. Dare la notizia certo. Darla prima e meglio degli altri, cercarla e non subirla, cavalcarla e approfondirla con interviste, reportage, schede, inchieste e speriamo tanti scoop. Il Tg1 deve dettare l’agenda sempre di più, come si diceva un tempo”.
E che il Tg1 fosse la prima scelta per la maggioranza degli italiani è stato confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno. dai dati dei giorni scorsi. In occasione dei fatti di cronaca legati al maltempo che ha colpito la nostra penisola, il Tg1, sopratutto l’edizione delle 20, è cresciuto negli ascolti. In concomitanza dunque di eventi la gente in maggioranza si sintonizza proprio con il telegiornale della prima rete. Chiocci dunque vuole servire questo pubblico, attraverso un piano editoriale tutto rivolto alle notizie, per le quali chiede “un amore viscerale“. Un Tg1 dunque che deve informare il pubblico e aiutarlo a capire meglio i fatti della vita di tutti i giorni.
Il telegiornale è di chi ci guarda, sottolinea il direttore. Come già raccontato da TvBlog, Chiocci, la cui porta dell’ufficio è sempre aperta, ha ricevuto, ad uno ad uno, i giornalisti della sua testata. Questo per farli sentire tutti parte di una squadra. Da ciascuno ha raccolto suggerimenti, opinioni, intenzioni, per gestire al meglio il suo team. Una delle prossime sfide sarà quella di prendere di petto i canali social, sui quali il Tg1 è indietro anni luce.
Il retroscena
Durante la discussione in redazione del nuovo piano editoriale, viene registrato l’entusiasmo dei giornalisti del Tg1. Solo una persona (vicina all’Usigrai) è voluta entrare nel merito rispetto alle notizie date dal Tg1, a suo dire poco attente alle tematiche sulla giustizia (caso Santanchè). Durante il dibattito poi si sono scontrate pubblicamente due fazioni. Si è parlato della questione riguardo i giornalisti indagati sul caso “flatulenze”. In questo frangente si sono alzati i toni della discussione. Il direttore si è dichiarato assolutamente garantista in difesa degli indagati, ma rispettoso delle posizioni di chi ha fatto la denuncia. Chiocci poi ha voluto sottolineare che il primo vero punto (non scritto) del suo piano editoriale è quello della pacificazione di una redazione spaccata. Dilaniata a più livelli, oltre ogni immaginazione. E quella discussione sui colleghi indagati ne era la più plastica dimostrazione.
Certamente un piano ambizioso, che ha dunque trovato d’accordo la maggior parte della sua redazione. Ora non resta che metterlo in pratica.