Weekly, un anno dopo il debutto assoluto non ha ancora capito cosa vuole essere
Fra attualità e intrattenimento, Weekly pare non aver ancora trovato la propria strada, con un trio di conduttori che fatica. La recensione
Non si sa dove partire per iniziare a commentare il debutto dell’edizione 2023 di Weekly. Manca un punto di partenza perché anche il programma, che per il secondo anno consecutivo torna nel mattino estivo del weekend di Rai 1, sembra non averlo. Alla conduzione ritroviamo Carolina Rey e Fabio Gallo, affiancati questa volta per il segmento News da Giulia Bonaudi.
Non per mettere il dito nella piaga, ma partiamo proprio da lei, la vera novità di questa edizione. La giovane giornalista, sconosciuta ai più, appare davvero troppo acerba per la conduzione. Il tentativo di metterla alla guida del programma sembra voler anticipare una conduzione affidata all’intelligenza artificiale. La voce è asettica, le notizie vengono date senza alcuno spessore e le domande vengono poste senza alcun coinvolgimento. Frenata dall’ansia per il debutto, come rivela lei stessa nel finale, la Bonaudi deve sicuramente ancora dimostrare di meritare lo spazio che ha ricevuto.
Per il resto del programma il timone passa nelle mani di Carolina Rey e Fabio Gallo, certamente più esperti e navigati della giornalista. Fra i due il vero pilastro della trasmissione pare però la Rey, che garantisce una conduzione solare, pulita e garbata. Su Gallo, abituato a lavorare in esterna con Linea Blu, la sensazione che spesso si ha è che sia ingabbiato negli schemi e nella rigidità che un programma in studio inevitabilmente possiede.
Il problema vero di Weekly resta però, per gran parte, il programma stesso, che, come si diceva in apertura, non si capisce da che idea nasca. Fra collegamenti con l’esterno, spazi informativi e interviste ad ospiti in studio, il pot-pourri è assicurato. Weekly è ancora una mescolanza così eterogenea da non aver sapore. La Rai ha confermato però la propria fiducia al programma anche quest’anno, visti i discreti ascolti della scorsa edizione. Ora sarebbe, quindi, il caso di dare un motivo alla tv di stato per continuare a investire sulla trasmissione.