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Camper in viaggio, c’è una sola domanda: perché?

Dopo l’esperienza della scorsa estate in studio, quest’anno Roberta Morise e Tinto escono per dare vita a Camper in viaggio. La recensione

19 Giugno 2023 17:05

A Roberta Morise e Tinto è stato affidato per il secondo anno consecutivo il compito di portare in giro per l’Italia i telespettatori di Rai 1, questa volta con Camper in viaggio. Il programma, che nasce quindi come spin off della versione in studio condotta da loro lo scorso anno e quest’anno da Marcello Masi, vede anche il contributo di Umberto Broccoli, forse l’unico aspetto della trasmissione che può definirsi positivo.

Roby e Tinto, come si chiamano giocosamente fra loro i conduttori, sono le gambe di un viaggio che si potrebbe benissimo fare anche senza di loro. Questa considerazione, che si potrebbe allargare a molte delle Linee, da cui il programma eredita il linguaggio, si nota maggiormente se per inserire i due nella scrittura del programma si creano passaggi di scrittura televisiva tutt’altro che originali e brillanti. Sia nel dividerli sia nell’unirli tutto sembra una forzatura, nonostante il legame creatosi tra i due, molto sbandierato anche sui social, possa essere realmente autentico.

Nel programma si inseriscono poi della pagine che non hanno alcun legame con il tema di puntata. In questa prima settimana, infatti, si andrà ad esplorare l’Umbria e in particolare i luoghi di San Francesco. Ad un certo punto, però, spunta fuori una cartolina che presenta ai telespettatori la Villa medicea della petraia di Firenze. Anche nel finale sarebbe interessante capire come si inserisca la spiegazione sulle fragole…

villa medicea petraia firenze camper in viaggio

In tutto questo si aggiunge anche la presenza di Umberto Broccoli, che fa da voce narrante. La sua presenza, in video praticamente solo per per i primi minuti, serve a provare a dare un minimo di senso a mezz’ora di trasmissione. Il professore, infatti, affida ai due conduttori una sorta di missione da portare avanti.

La domanda che sorge spontanea al termine di questa prima puntata è: perché deve esserci Camper in viaggio? Si vuole davvero ancora approfondire il mondo del camperismo o si cerca solo di dare vita a un’ennesima derivazione di una delle tante Linee? E se la risposta a quest’ultima domanda fosse sì, perchè?

Non abbiamo le risposte, ma di domande ne abbiamo fin troppe. Forse a Camper in viaggio servirebbe qualche domanda in meno su cui far interrogare i telespettatori e qualche risposta in più da offrire.