I funerali di Silvio Berlusconi in tv e quelle immagini un po’ storiche un po’ meme social
La diretta tv dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi ha restituito immagini un po’ storiche un po’ meme social
La diretta televisiva del funerale di Stato per Silvio Berlusconi restituisce immagini che vanno ben oltre la formalità della cerimonia confermando ancora una volta la lezione numero uno della tv commerciale inventata dal Cavaliere: spettacolarizzare è la strada.
Barbara d’Urso, fedelissima di Mediaset, fatta accomodare in chiesa dietro Gad Lerner autore poche ore prima di un tweet assai discutibile e discusso.
Maria De Filippi, poche settimane dopo il funerale del marito Maurizio Costanzo, ancora lì, in una Chiesa, a dare l’ultimo saluto in una chiesa zeppa di persone e telecamere, consolando Silvia Toffanin.
Le indiscrezioni giornalistiche rispetto alle tensioni tra Rai e Mediaset per la copertura televisiva del funerale di Stato: il nuovo dg della Rai Giampaolo Rossi avrebbe fatto notare al governo che il Contratto di servizio della tv pubblica dava alla tv pubblica il diritto/dovere di trasmettere i funerali di Stato con telecamere all’interno del Duomo di Milano, fornendo poi a tutti gli altri broadcaster, Mediaset inclusa, il segnale con audio embeddato e senza commento. Risultato: telecamere del Biscione smantellate poco prima dell’inizio della cerimonia.
Elena Guarneri del Tg5 che sembra commuoversi, fino alla voce rotta, quando piazza del Duomo intona “Chi non salta comunista è“.
Urbano Cairo che, a fine cerimonia, rivela al Tg1 di aver visto tre volte a gennaio scorso Silvio Berlusconi, alimentando così le voci sul suo interesse all’acquisto di Mediaset, già smentito ufficialmente da entrambe le parti.
La telecronaca del pre funerale con la gara a chi riconosce per primi i personaggi famosi inquadrati a rotazione. E ce ne sono di ogni tipologia e livello, da Lele Mora a Fedele Confalonieri, da Ilary Blasi a Franco Baresi, da Arrigo Sacchi a Iva Zanicchi.
In definitiva la conferma che politica, intrattenimento, giornalismo e calcio vivono con enorme agilità nello stesso spazio dando vita a immagini che un po’ entrano nella storia del Paese e un po’ si trasformano in meme social. Che poi suona come ultima lezione della televisione berlusconiana, che da lunedì scorso si è spenta per sempre.