Non Stop … Now, ma all’imbarazzo. Nel sabato pomeriggio di Rai 2 comici che non fanno ridere
Il nuovo programma in quattro puntate si propone di scoprire le nuove leve della comicità, ma il risultato è deludente.
45 minuti di supplizio. Tanto è durato Non Stop … Now, nuovo programma del sabato pomeriggio di Rai 2 in quattro puntate che si prefigge l’obiettivo di scoprire le nuove leve della comicità. Il risultato, lo diciamo subito, è disastroso.
Il titolo della trasmissione, in onda dal Centro di Produzione Tv Rai di Torino, richiama naturalmente il glorioso Non Stop, andato in onda dal 1977 al 1979 e ai tempi reparto d’ostetricia di comici del calibro di Carlo Verdone, I Gatti di Vicolo Miracoli, Gaspare e Zuzzurro, Enrico Beruschi.
In uno studio affollato di giovani dei comici si esibiscono uno dopo l’altro. Le performance sono inframmezzate da balletti ed esibizioni musicali. Ad aprire le danze per la prima puntata Valentina Virando, con un monologo troppo veloce e anche troppo telefonato sui provini da attrice; si continua con uno sketch alquanto annacquato di Daniele Condotta e The Coniugi, con questi ultimi che ovviamente non si fanno mancare una battuta sulla suocera.
A risollevare le sorti del programma ci pensa per fortuna Raffaello Corti, un giovanissimo mago che ricorda tantissimo Mago Forest (e infatti una delle battute è “Salutiamo Michele Foresta“, dopo aver donato alla sua aiutante diverse piante e fiori).
UN PROGRAMMA COMICO ANACRONISTICO, COME SE LA STAND UP COMEDY NON FOSSE MAI ESISTITA
Il principale difetto del programma comico non è tanto quello di non far ridere (in televisione ce ne sono stati altri), quanto la pretesa di realizzare una trasmissione del genere coinvolgendo quasi solo comici con un certo seguito sui social. In ogni esibizione a fianco del comico c’è il ledwall con una sua foto di Instagram scattata durante le prove. Al di sotto della foto campeggia la didascalia “piace a Tizio (nome di fantasia, ndr) e ad altri”.
Il casting di un programma comico nel 2023 andrebbe effettuato andando a pescare nei locali in cui si fa stand up comedy, con comici che interpretano loro stessi e non personaggi così scialbi come quelli proposti su Rai 2. No Stop … Now in questo modo si rivela invece anacronistico.