Gaffe di Elisa Anzaldo sulla Festa della Repubblica: “Gli italiani scelsero la monarchia” (VIDEO)
Si è aperto con una gaffe di Elisa Anzaldo lo speciale del Tg1 per seguire la cerimonia della Festa della Repubblica
Dopo la battuta della scorsa estate, in piena campagna elettorale, su Giorgia Meloni, che le costò la sospensione dalla conduzione del Tg1, Elisa Anzaldo inciampa di nuovo. Se all’epoca tutto capitò per uno scambio di battute mal riuscito all’interno della rassegna stampa del Tg1, questa mattina la giornalista ha commesso una vera e propria gaffe.
Alla guida dello speciale del Tg1 per seguire la cerimonia che si tiene oggi in occasione della Festa della Repubblica, la Anzaldo ha aperto così l’appuntamento: “2 giugno 1946. Gli italiani furono chiamati a scegliere fra repubblica e monarchia e scelsero la monarchia. Buongiorno, oggi è il 2 giugno, Festa della Repubblica”.
A dimostrazione della buonafede della giornalista e dell’evidente lapsus commesso c’è la contraddizione interna contenuta nella frase della stessa Anzaldo. Infatti, se a vincere fosse stata effettivamente la monarchia, noi oggi non celebreremmo la Festa della Repubblica. Resta però la macchia della gaffe commessa, anche se questa volta l’inciampo dovrebbe avere meno ricadute.
Ascoltando le parole di Elisa Anzaldo, non può che tornare alla memoria uno dei famosi fuorionda trasmessi da Striscia la Notizia su Flavio Insinna. In uno di questi, l’allora conduttore di Affari tuoi sosteneva che le votazioni del 2 giugno 1946 fossero state truccate per far vincere la repubblica. “Hanno truccato le votazioni per fare la repubblica, se no rivotavano la monarchia” sostenne il presentatore.
Fra cospirazionismi sempre dietro l’angolo e facili riscritture della storia offerte da novelli maître à penser, la gaffe di Elisa Anzaldo, che tale è, rischia di trasformarsi in altro. Sicuramente la giornalista avrà modo di scusarsi e di mettere così una pietra sopra a questo scivolone, arrivato proprio all’inizio dello speciale. Così, forse una volta per tutte, sarà ribadita l’inconfutabilità del risultato di più di 75 anni fa, ancora troppo spesso messo in discussione.