Che tempo che fa, Luciana Littizzetto: “Non abbiamo superato la crisi del settimo governo”. E a Salvini: “Bello ciao!” (Video)
Fabio Fazio nel corso dell’ultima puntata del programma in Rai: “Grazie per questi quarant’anni”
C’era molta attesa per l’ultima puntata di Che tempo che fa in Rai, che dal prossimo autunno vedrà il trasloco di Fabio Fazio e della sua creatura su Nove. Nella prima ora di programma i riferimenti all’addio sono stati pochissimi (solo un “Grazie sin d’ora” da parte del conduttore all’inizio e l’intervento di Michele Serra), ma la musica è cambiata prevedibilmente con il momento di Luciana Littizzetto.
La puntata prima dell’arrivo della comica torinese aveva visto sfilare i resident Michele Serra, Roberto Burioni, Roberto Saviano, il blocco di attualità con Annalisa Cuzzocrea, Ferruccio De Bortoli e Marco Damilano, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e il premio Oscar Anthony Hopkins.
L’ex insegnante di musica ha esordito mostrando le immagini di Luca Ventrone all’Isola dei Famosi che urina durante una prova (“Grazie Mediaset per averci dato le immagini all’ultima puntata” è una frase emblematica dei rapporti con la concorrenza che non si è fatta problemi ad ospitare Littizzetto a C’è posta per te). Poi una tirata d’orecchie alla parlamentare di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi che chiedeva di rimuovere un autovelox a causa delle tante multe.
Le aspettative di chi si immaginava un monologo sull’uscita di Fazio e Littizzetto stavano per rimanere deluse, quando Lucianina ha letto alla fine una lettera dedicata alla Rai in cui ripercorreva dapprima la sua carriera in viale Mazzini. Poi quella del collega, che ha mosso i primi passi nella tv di Stato come imitatore per poi reinventarsi come conduttore.
Va detto che la missiva indirizzata alla Rai non si è rivelata autoreferenziale o vittimista. Littizzetto ha ringraziato non solo il collega per gli anni passati insieme, ma soprattutto le maestranze Rai e i telespettatori di Che tempo che fa.
IL TESTO DELLA LETTERA DI LUCIANA LITTIZZETTO ALLA RAI
“Cara Rai, c’è posta per te.
Cara Rai, regina del tubo catodico ora dominatrice degli schermi piatti e delle piattaforme digitali. Tu che sei partita con un canale e ora ne hai più di quelli di Venezia. Tu che hai il Tg1, il Tg2 e, per ora, il Tg3. Tu che non hai più annunciatrici e nemmeno più l’Annunziata. Tu che hai Sanremo e Sangiuliano, tu che ci fai ballare con le stelle e credere che sia sempre mezzogiorno.Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. E’ finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo. Pensare che la prima volta che mi hai assunto c’era destra, si parlava di condoni e c’era la guerra. Quante cose che sono cambiate da allora eh! Che peccato andare via adesso che in guardiola hanno finalmente imparato a scrivere il mio cognome.
Io ho iniziato la mia carriera qui sai? Sono arrivata da te che Don Matteo non era nemmeno in seminario, Il commissario Montalbano aveva i capelli di Demo Morselli e Bruno Vespa aveva soltato due nei. Anche Fabio ti deve molto, lui è arrivato molto prima di me. Lo hai assunto come imitatore e pur di non sentirlo imitare li hai affidato un sacco di programmi. Sono stati anni proprio belli, cara amatissima Rai. Di allegria, di grandi ascolti, di ospiti importanti.
Ogni tanto pestavamo qualche mer*one e ci spostavi da Rai 3 a Rai 2 a Rai 1 poi a Rai 3 ma abbiamo resistito grazie ai milioni di spettatori che ci hanno voluto bene e a cui mandiamo un bacio infinito. E anche grazie al nostro impegno, ma non grazie ad altro, questo lo dico a muso duro e con orgoglio.
Cara amatissima Rai, il mio ricordo di te sarà sempre felice. Tu per me non sei la parte politica di turno che ti governa, per me sei Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Enzo Biagi, Corrado, Tortora, Mina e Minà, Panelli e Fabrizi, Gianni Boncompagni, Enrico Vaime, Walter Chiari e il Quartetto Cetra, Franca Valeri, Piero e Alberto Angela e la mia amatissima Raffaella, Mi lasci dei ricordi straordinari cara Rai, purtroppo anche ‘sto pirla di Fabio che mi dovrò portare via in questa prova del Nove.
Mi spiace lasciare qui tanta gente, tanti professionisti che sgobbano ogni giorno e che le poltrone che si contendono i capi non le hanno neanche mai viste. Dai truccatori ai cameraman, Dai parrucchieri ai microfonisti, Dai tecnici agli operatori di regia, i costumisti, sarte, i pompieri, a tutti gli autori, ai giovani stagisti e a tutte le persone assunte da Guglielmo Marconi in persona a cui voglio dire Grazie, con tutto il mio cuore.
Littizzetto ha speso parole molto generose per Fazio, rilevando un paradosso:
Grazie a Fabio di tutti questi anni insieme. L’unico presentatore che se fa pessimi risultati gli danno addosso e se ne fa di ottimi gli danno addosso il doppio.
Cara Rai, restiamo amici, chissà magari un giorno ci rivedremo, spero in un’Italia un po’ diversa. Un’Italia dove la libertà sia preservata e dove il dissenso sia sempre leale. Un’Italia dove chi fa il Ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco, e infine cara Rai non dimenticarti mai che il Servizio Pubblico è di tutti. Di quelli che la pensano come chi governa, ma anche di quelli che pensano il contrario, persino di quelli che non sono andati a votare. Di chi va, di chi resta, di tutti, di più. Tua affezionatissima Luciana.
Il post scriptum è una frecciata a Matteo Salvini, che aveva salutato l’uscita dei due su Twitter scrivendo “Belli ciao”.
PS. Bello, ciao!”
Alla fine della lettura della lettera, Fabio Fazio ha ringraziato i suoi scopritori, il regista Guido Sacerdote e l’autore Bruno Voglino, oltre a Rosanna Pastore e Silvia Calandrelli, rispettivamente vicedirettrice e direttrice di Rai Cultura:
“In questi mesi hanno tenacemente cercato una soluzione, aspettando segnali da Giove o da Marte, che non sono arrivati”.
Infine, il ringraziamento al pubblico:
“Il grazie più grande lo voglio dare al pubblico, che in questi 40 anni è anche invecchiato con noi. Sono stati 40 anni bellissimi”.