Fabio Fazio, la Rai, Discovery, il contratto e il balletto di responsabilità (Retroscena TvBlog)
I passaggi della tempesta perfetta che ha portato all’uscita di Fabio Fazio dalla Rai
Fiumi di parole, come direbbero i Jalisse, usciranno dalle bocche a proposito dell’addio (o arrivederci) di Fabio Fazio (e Luciana Littizzetto) alla Rai. Tentiamo qui su TvBlog di dare un ordine cronologico rispetto a quanto successo, dopo che proprio da queste colonne avevamo paventato l’evento, dicendo che Fazio sarebbe finito sul Nove e che -forse- al suo posto sarebbe arrivato Massimo Giletti, il cui moto verso la Rai ora si è rallentato. Tutto nasce qualche mese fa, quando in vista della scadenza del contratto fra Fazio e la Rai fissata per la fine di giugno, sarebbero iniziate le interlocuzioni informali fra la Rai e Fazio per il rinnovo.
All’epoca, siamo a gennaio 2023, Carlo Fuortes era saldamente al comando della Rai e si prospettava per lui l’approdo alla naturale conclusione del suo rapporto con la tv di Stato fissato per luglio 2024. Ci sarebbero stati così dei semplici pourparler, in attesa di incontri formali per l’eventuale rinnovo da li a giugno. Poi i rapporti, o meglio gli atteggiamenti fra Fuortes e il governo, anche per pressioni interne alla maggioranza, sono cambiati. Il governo aveva deciso di procedere all’avvicendamento a viale Mazzini.
La trattativa fra la Rai e Fazio non decolla e complice una risoluzione approvata in una seduta del CdA della tv pubblica a inizio marzo, resta nel cassetto. Risoluzione per altro oggetto di una polemica delle ultime ore fra il CdA Rai e il suo AD dimissionario. Fuortes dice che la risoluzione in oggetto, atto che stoppava l’attività operativa sui futuri palinsesti Rai al 31 agosto invece che 31 dicembre come di solito, gli impediva di fatto di procedere ad attività come la pianificazione di programmi, ivi compresi contratti futuri.
Il Cda Rai invece sottolinea che quella risoluzione è stata portata in consiglio dall’AD stesso e che comunque ” non limitava le responsabilità e possibilità dell’Amministratore delegato nella cura dell’attività digestione di programmi delle stagioni a venire”. Insomma è partito il balletto delle responsabilità fra gli organi di controllo e gestione della tv pubblica. Questo però nella sostanza ha bloccato il rinnovo del contratto di Fazio, che nel frattempo aveva iniziato, attraverso il suo agente Beppe Caschetto, i colloqui con il gruppo Warner Bros. Discovery. Colloqui questi per altro che avevano avuto un preludio già due anni fa. Di certo Fabio Fazio è uscito dalla Rai prima dell’ingresso della nuova governance Rai: è di oggi l’ufficialità di Roberto Sergio nuovo AD.
Il tutto è sfociato poi nella nuova collaborazione quadriennale di Fazio con il gruppo Warner Bros. Discovery dove rifarà la domenica sera una nuova versione da Milano di Che tempo che fa, oltre ad avere a disposizione una sua struttura operativa per la confezione in Warner dei suoi programmi e di programmi affidati ad altri, magari destinati anche alla nuova piattaforma del gruppo in arrivo, Max. Programmi che saranno definiti nelle prossime settimane, appena terminata l’avventura in Rai di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto a Che tempo che fa.