Giano Del Bufalo a Tvblog: “A Cash or Trash cerchiamo di educare il pubblico. La tv? Mi diverte” (video)
Video intervista a Giano Del Bufalo mercante di Cash or Trash in onda su Nove del 15 maggio 2023 e in anteprima su Discovery+ da venerdì 12
Durante una pausa dalle registrazioni, abbiamo incontrato Giano Del Bufalo, uno dei mercanti di ‘Cash or Trash’, il format prodotto da Blu Yazmine per Warner Bros. Discovery, in onda, con la quarta stagione, da lunedì 15 maggio 2023, a partire dalle 19:30, su Nove e in anteprima dal 12 maggio su Discovery+.
Che stagione sarà?
“Siamo tutti molto eccitati. Sta andando benissimo. Abbiamo comprato oggetti bellissimi, cose speciali che non sono mai capitate. Noi siamo contenti. Speriamo che anche il pubblico sia felice”.
Non so se sei d’accordo con le mie parole… questo non è un programma che si rivolge solamente agli intenditori di antiquariato ma ha avvicinato anche chi, come me, non ne capisce nulla…
“E’ questo il punto forte della trasmissione. Perché qui cerchiamo di educare un pubblico da occhi ormai esperti, di certi campi di studio. Non esiste un collezionismo elitario. Il collezionismo può essere di qualsiasi tipo. Ci sono oggetti bellissimi, lo dico anche quando parlo con clienti, che possono costare dieci euro ed altri che possono arrivare a diecimila. C’è uno spettro molto ampio. Cerchiamo di educare il pubblico. Sperando di riuscirci”.
Tu sei figlio d’arte. Tuo padre è un archeologo. Mi viene spontaneo chiederti se questo tuo avvicinamento all’arte è naturale, spontaneo o hai sviluppato, da te, la propensione a questo campo?
“Questo è una domanda molto intelligente. Sono convinto che se non avessi vissuto in un certo mondo… avendo parlato con critici, professori, probabilmente, avrei fatto altro nella vita. Un trampolino di lancio ci vuole, è fondamentale. Per, poi, innamorarsi e capire certe cose. Spero che ci siano ragazzi giovani spinti e sostenuti dai genitori… la loro spinta è fondamentale”.
Partendo dalla tua formazione professionale, qual è stato il tuo apporto personale al programma?
“A differenza dei miei colleghi, io porto tutt’altro. Mi sbilancio su quello che è il mondo del tribalismo, dell’Oriente, delle curiosità strampalate anche un po’ macabre. Tratto cose, diciamo, più ‘strane'”.
Cosa ti fa appassionare ad un oggetto che decidi di comprare?
“E’ difficile rispondere. Sono tanti, i fattori che creano quell’entusiasmo pazzesco. Cerco sempre di studiare gli oggetti, per la qualità, li guardo. Cerco sempre di capire se mi ‘parlano’. Un oggetto bello ‘parla’ da solo, è evocativo. Trasmette sempre qualcosa. Si ha un rapporto orale vero e proprio con un oggetto”.
Sei il più giovane del gruppo dei mercanti. C’è stato qualche pregiudizio iniziale nei tuoi confronti o l’età è diventata, poi, un tuo punto di forza?
“Non mi è mai interessato o pesato. Solitamente frequento gente molto più grande di me, vecchie glorie del mondo accademico, collezionisti…”
Questo programma, se sei d’accordo con me, è riuscito a creare una tua identità. Inizialmente eri conosciuto come ‘il fratello di’ (Diana, ndb). Con Cash or trash ti sei imposto come mercante e volto televisivo…
“Non ho mai amato il mondo della tv. Mi ci sono trovato in mezzo. E devo dire che mi diverte. Sono sempre stato una persona solitaria, lo sono tuttora. Il fatto che fossi il ‘fratello di mia sorella’, spesso, mi creava imbarazzo. Essendo molto introverso, l’ho sofferto un po’ il successo di Diana. Anche, se poi, sono felicissimo per lei perché è contenta. Da qualche tempo, mi trovo qui e devo dire che è un’esperienza davvero divertente. Chissà se durerà e quanto durerà….”
Mi stai dicendo, quindi, che non escludi altre partecipazioni televisive nel tuo ambito…
“Esatto. Vorrei che altre partecipazioni tocchino le corde di quello che faccio nella vita, dei miei studi, delle mie passioni. Perché vivo di questo”.
Giano Del Bufalo di Cash or Trash, chi è?
Antiquario romano con famiglia d’arte (padre archeologo e sorella, Diana, attrice), Giano è un uomo d’altri tempi che si collocherebbe volentieri nell’800. Inserito a pieno titolo nell’ambiente dei galleristi, colleziona principalmente armi tribali, maschere africane e reperti egiziani.