Festa della Liberazione, Mediaset rilancia il discorso di Berlusconi a Onna
Alla vigilia della Festa della Liberazione, Mediaset rimanda quasi a reti unificate il discorso di Berlusconi del 2009. Le immagini di Onna trasmesse da Tg5, Tg4, Controcorrente e Zona Bianca
Una Festa della Liberazione sentita come gli altri anni. Anzi, più degli altri anni. Perché sarà celebrata per la prima volta con la destra al governo. La destra rappresentata da Fratelli d’Italia. Puntuali pertanto le polemiche, partite con largo anticipo rispetto all’anniversario, che Mediaset ha voluto raccontare attuando un taglio editoriale ben preciso.
Domenica si è infatti deciso di riproporre quasi a reti unificate il discorso che nel 2009 Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, tenne proprio il 25 aprile ad Onna.
Il là lo ha dato il Tg5 delle 13 con un lungo servizio d’apertura, legato allo scontro politico in atto in questi giorni, bissato anche nell’edizione della sera. “C’è stato un momento in cui la contrapposizione tra destra e sinistra sembrava archiviata. In un momento drammatico per il nostro Paese, con l’Abruzzo colpito dal terremoto, il premier decise che la quella festa dovesse essere celebrata a Onna. Voleva che gli italiani di ogni colore politico si riconoscessero nei valori fondanti della nostra Repubblica, nata fra le macerie della seconda guerra mondiale”.
Il testimone è successivamente passato a Rete 4 che, nel giro di poche ore, ha realizzato la tripletta: Tg4 delle 19, Controcorrente e Zona Bianca.
Le immagini del Cavaliere, con fazzoletto dell’Anpi al collo, sono riapparse nel notiziario condotto da Stefania Cavallaro: “La sinistra con la memoria corta cerca lo scontro sul tema dell’antifascismo, ma non ricorda che fu Silvio Berlusconi a sancire la pacificazione nazionale ad Onna”.
Spazio quindi al discorso, riproposto in access prime time e in prima serata – in versione quasi integrale – nel talk di Giuseppe Brindisi.
“Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti – affermò il premier – anche quelli che hanno combattuto dalla parte sbagliata, sacrificando in buona fede la propria vita ai propri ideali e ad una causa già perduta. Questo non significa neutralità e indifferenza. In questi anni la storia della Resistenza è stata approfondita e discussa. E’ un bene che sia successo. E’ uno dei valori fondanti della nostra nazione, un ritorno alla tradizione della libertà. Una nazione libera non ha bisogno di miti. Come per il Risorgimento, occorre ricordare anche le pagine oscure della guerra civile, anche quelle nelle quali chi combatteva dalla parte giusta commise degli errori e si assunse delle colpe. E’ un esercizio di verità, di onestà”.
Parole commentate in studio da Alessandro Sallusti, Piero Sansonetti e Antonio Tajani, seguendo una linea predefinita. “Berlusconi lanciò un invito alla pacificazione che non è stato raccolto, perché mai come quest’anno la politica si divide”, ha esordito il conduttore.
Un attacco nemmeno troppo velato a Schlein e soci, ma al contempo pure un monito all’attuale inquilino di Palazzo Chigi. Della serie: quella è la strada che la destra deve intraprendere. Senza dimenticare l’aspetto più ‘sentimentale’, ovvero l’omaggio ad un Berlusconi tuttora ricoverato al San Raffaele, a cui Brindisi ha mandato un caloroso saluto: “Forza presidente, la aspettiamo presto, qui, in forma”.