Gaia Tortora in Rai sarebbe cosa buona e giusta
Gaia Tortora in Rai, un’idea che ci sentiamo di lanciare in vista del prossimo futuro della televisione pubblica
L’abbiamo vista qualche domenica fa da Fabio Fazio a Che tempo che fa, oggi era ospite di Mara Venier a Domenica in per parlare del suo libro “Testa alta e avanti”. Parliamo di Gaia Tortora che dopo tanti anni ha deciso di scrivere un libro sulla tragedia che ha colpito il suo papà, Enzo Tortora, che nel massimo fulgore della sua carriera, subito dopo aver concluso la stagione 1982-1983 del suo Portobello, programma che incollava il venerdì sera su Rai2 oltre 20 milioni di telespettatori, fu arrestato perchè accusato da alcuni “pentiti” di far parte della Nuova camorra organizzata.
L’assoluzione arriva nel processo d’appello nel 1986, confermata poi dalla Cassazione nell’anno successivo. Oggi Gaia Tortora è stata ospite di Mara Venier per ripercorrere quel calvario che vide protagonista suo padre e la sua famiglia. Sono stati raccontati i momenti di quei processi, la cui accusa era piena di gravi lacune, raccontate da Vittorio Feltri, ospite del programma in collegamento, all’epoca inviato speciale del Corriere della sera. Feltri ha raccontato come capì fin da subito come quel castello di accuse si basava su fatti inesistenti e di come non ci furono dei controlli da parte delle autorità, controlli che lui fece in poche ore e che dimostrarono la totale infondatezza di quelle accuse verso Tortora.
Feltri ha raccontato di come i giornalisti presenti alla lettura della sentenza di primo grado esultarono quando fu dichiarato colpevole Enzo Tortora e condannato a 10 anni, segno rappresentativo di come furono affrontati i fatti da certa stampa dell’epoca. Feltri fu uno dei pochi giornalisti, insieme a Piero Angela, a Enzo Biagi e a Indro Montanelli a dichiararsi subito innocentista rispetto a quella vicenda che colpì Tortora. Il momento televisivo a Domenica in, che ha avuto i complimenti della stessa Gaia Tortora rispetto alla sua confezione, si è chiuso con le immagini di quell’ indimenticabile sera del 20 febbraio 1987, quando Tortora tornò in televisione con il suo amato Portobello su Rai2 (ebbe in quel periodo anche le avances di Silvio Berlusconi, ma preferì tornare sulla sua amata Rai) e quel suo discorso rimasto nella storia della televisione italiana:
“Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo grazie a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L’ho detto, e un’altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo sono anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro”.
Stiamo qui a parlare tanto di questi tempi di nuove nomine in Rai, di nuovi arrivi, personalmente penso che sarebbe giusto per tanti motivi, facilmente comprensibili, che Gaia Tortora arrivi in Rai. Sarebbe cosa buona e giusta, nel senso letterale del termine, sia per la bravura dell’attuale vice direttrice del Tg La7, sia per il fatto di mettere le caselle di un puzzle della vita al posto giusto. La Rai, con Gaia Tortora, ritroverebbe parte del suo DNA passato, inserendolo nel suo futuro.
Contemporaneamente al nostro post è apparso un tweet di Lucio Presta proprio sulla medesima lunghezza d’onda: