Dritto e rovescio, contrasto tra blocchi live e registrati. Del Debbio ripresenta gli ospiti già intervenuti
A Dritto e rovescio difficile congiunzione tra blocchi in diretta e registrati, con Del Debbio che ripresenta gli ospiti già intervenuti e si collega col bar come se non l’avesse fatto prima
Blocchi in diretta, altri registrati a monte. Il filo conduttore spesso sono la continuità dell’argomento affrontato e qualche ospite, che resta in studio anche dopo l’interruzione pubblicitaria. Ma lo stop in realtà non è altro che l’occasione per terminare il live e dare il là alla parte preconfezionata.
A Dritto e rovescio gli spettatori a casa spesso non se ne accorgono, anche se gli indizi per intuire delle differenze vengono ampiamente diffusi. Il più lampante e reiterato riguarda il tradizionale collegamento con il bar, curato da Gian Maria Pica. L’inviato fa capolino sia nella prima parte che nella seconda, ma in quest’ultimo caso è come se Paolo Del Debbio lo incontrasse per la prima volta, come in effetti – a livello cronologico – è.
“Il collega Pica stasera è a Torino”, annuncia il conduttore. Puntuale arriva la correzione in corsa di Pica: “Sì, Paolo, siamo sempre a Torino, siamo sempre qui…”. Come per ribadire che nulla è cambiato rispetto alla discussione precedente, che nella realtà deve però ancora avvenire.
La confusione, tuttavia, riguarda come detto pure il parterre. La rappresentante della comunità rom Humiza Halilovic, ad esempio, viene ripresentata, nonostante avesse già dialogato col padrone di casa. Stesso discorso per una delle borseggiatrici della stazione di Milano. Una sorta di ‘ripartenza da zero’ apparentemente incomprensibile al pubblico a casa.
Proprio nell’ambito del collegamento nei bar, va inoltre segnalato un ‘incidente’ andato in scena giovedì sera durante l’intervento di una signora che denunciava i furti subiti dai rom: “Dovete andare via dai nostri quartieri, non vi vogliamo, siete diversi”. Immediata la reazione stizzita di Pica, che si è rapidamente allontanato dalla donna.
Del Debbio, seppur con evidente distacco, lo ha seguito a ruota: “Prendiamo le distanze, lo suggerisce anche la regia. Facciamo il politically correct, certo”.