Dalla strada al palco 2023, un’atmosfera da villaggio turistico per una piacevole prima serata di Rai2
Dalla strada al palco 2023: quando a un’idea elementare e dalle scarse ambizioni serve poco per diventare uno show tv godibile. La recensione
Dalla strada al palco, anche in questa nuova edizione, partita su Rai2 ieri sera, si conferma un piacevole show, che grazie alla cura produttiva della Stand by me e alla grazia alla conduzione di Nek, rivelazione già della scorsa estate, riesce a non tramutarsi in una serata di animazione all’interno di un villaggio turistico.
L’atmosfera che si respira, infatti, nel corso della prima puntata ha il sapore della leggerezza e dell’improvvisazione che plasmano una serata organizzata in un villaggio turistico, ma al contempo è pulita da tutte quelle “sporcature” che rischierebbero di trasformare lo show in un carrozzone di artisti senza capo né coda – qui la mancata diretta si rende utile, anche se il montaggio, che fa guadagnare scioltezza e assenza di sbrodolamenti, toglie purtroppo anche spontaneità.
Ancora una volta Dalla strada al palco, così come già The Voice Senior o The Band, con il quale, sia per comunanza dell’ideatore (Carlo Conti), sia per aspirazione a portare su un importante palco persone abituate ad esibirsi in strada o in contesti più locali, ha diversi tratti in comune, non offre ai concorrenti che vi partecipano la prospettiva di una carriera o un clamoroso successo che potrà cambiare la loro vita, ma semplicemente la possibilità di mettere in mostra il loro talento all’interno di una vetrina prestigiosa come un prima serata di Rai2.
L’ambizione con la quale nasce il programma è poca, le idee sulle quali si regge sono elementari (esibizioni valutate dal pubblico in sala con il punteggio totalizzato che serve per conquistare uno dei due posti che qualificano direttamente per la puntata finale, a cui si aggiunge la possibilità di essere ripescati a fine serata dai due “passanti importanti”), supportate dal racconto di storie mai banali e dai risvolti imprevisti, con tanto di carrambate, in perfetto stile people show, che vanno a contaminare quello che a tutti gli effetti è un talent show, di cui però Dalla strada al palco ripudia l’anima più feroce della sfida e le spinte dettate da vanagloria.
Dalla strada al palco – con una durata di due ore e mezza, forse fin troppo eccessiva per le potenzialità del programma, ma difficilmente scardinabile in un tv che arriva a prime time di più di tre ore – dimostra come, a volte, anche solo grazie a un’idea semplice e a un pizzico di coraggio nella scelta della conduzione (Nek si conferma una scelta azzeccatissima), si possa realizzare un programma che non sfiguri, pur tra tanti piccoli difetti e potenzialità ancora da cogliere e sfruttare al massimo.