La S.S.Lazio tuona contro Rai dopo Amendola a Belve: “Attacco gratuito dal Servizio Pubblico”
La società sportiva della Lazio in polemica contro la Rai dopo gli interventi di Claudio Amendola a Belve e Stefano Rapone da Cattelan.
“Come ho interpretato un fascista laziale? Ho pensato a uno str****” e la goccia fa traboccare il vaso. A fare quest’affermazione è stato l’attore Claudio Amendola, tra gli ospiti dell’ultimo appuntamento di Belve trasmesso ieri sera su Rai 2.
La Società Sportiva Lazio perde la pazienza e in un tweet esprime tutto il suo sdegno per le parole pronunciate da Amendola in riferimento al ruolo che interpretò nel film Caterina va in città del 2003, per l’appunto, un fascista tifoso della Lazio: “Li conosco, Ho pensato a fa’ uno str0n*o“, aggiungendo poi: “Non per il laziale ovviamente“.
“Ogni maledetto martedì, un tifoso della Lazio sa già che riceverà un attacco gratuito da parte del servizio pubblico – tuona la società replicando su Twitter – Belve o pavoni, avanti il prossimo…noi siamo aquile e voliamo alto, sopra le vostre ossessioni. Noi, manipolo di fratelli“. Alla dura presa di posizione è allegata un’immagine in cui compaiono il volto imponente di Amendola (che, per chi non lo avesse capito o saputo fino ad ora, è uno sfegatato tifoso della Roma) affiancato a quello di Francesca Fagnani e del comico Stefano Rapone insieme ad Alessandro Cattelan. Sotto i volti appare la scritta “Any given Tuesday“.
Ma perché di mezzo c’è anche Rapone? Il comico è stato invitato a Stasera c’è Cattelan di giovedì 9 marzo. In una gag con il conduttore sui cori da stadio ‘politicamente corretti’, Rapone prende in considerazione questa citazione: “La mamma del laziale è una sex worker“, frase che evidentemente ha scatenato le ire dei tifosi laziali e della società stessa e che, a questo punto, non sta più con le mani in mano.
Allo sfogo della S.S.Lazio si aggiungono le decine di risposte in cui si incrociano gli sfottò tra tifosi laziali e romanisti (entrambi arrivano freschi dal recente derby di Serie A) ad altre reazioni più morbide e – bisogna constatarlo – insulti all’attore romano.
La nemicizia sportiva che ‘unisce’ Claudio Amendola e la Lazio è stata segnata da altre dichiarazioni pungigliose già raccontate in altre occasioni. Nel 2019 quando in un’intervista rilasciata a Vieni da me, su Rai 1, Amendola raccontò un retroscena riguardo suo figlio. Lo stesso ribadito ieri a Belve: “Per far diventare mio figlio della Roma, una sera sono andato nella sua cameretta e gli ho fatto sparire tutti i giocattoli. Quando si è accorto del furto, gli ho detto che erano stati i laziali. Qualche giorno dopo, i giocattoli sono ricomparsi, e a quel punto gli ho detto che erano stati i romanisti. A quel punto ha capito subito chi erano i buoni e chi i cattivi…”.