Focus ascolti: Mixer vent’anni di televisione, obbiettivo centrato su Rai3 con un pubblico di fascia alta
L’analisi degli ascolti del programma di Giovanni Minoli nella seconda serata del giovedì di Rai3
Il programma si presenta da solo, quando un titolo dice più di molte parole. Il riferimento è a Mixer “100 minuti di televisione” come recitava il sottotitolo originale di questo programma partito nel 1980 su Rete 2. Non a caso Mixer vent’anni di televisione ha pescato in questo primo ciclo di 20 puntate tanto materiale proprio di quel decennio. Dieci anni fatti di spensieratezza, ma anche di consapevolezza della forza di un paese, il nostro, che non aveva paura di affrontare nuove sfide e magari pure di vincerle.
L’operazione di Mixer vent’anni di televisione, dedicata anche agli anni novanta, è qualcosa di più che un semplice programma televisivo, è una testimonianza vivida di quel periodo, quasi una vera e propria enciclopedia che oltre a raccogliere del semplice materiale televisivo, lo presenta al pubblico, naturalmente sopratutto per quello giovane, come elemento di arricchimento culturale, perchè solo conoscendo il passato si può costruire un futuro.
In questo l’operazione di Mixer vent’anni di televisione ha fatto sicuramente centro, con quel suo preziosissimo materiale d’archivio che sarebbe stato un peccato se fosse restato archiviato nelle Teche della Rai. Un’operazione che per altro, se vogliamo citare sua maestà Auditel, ha centrato l’obbiettivo che si era data su questo fronte, obbiettivo che era stato fissato al 3% di share, che poi è sostanzialmente la media di rete in quella fascia oraria.
Anzi, nell’ultima emissione trasmessa, quella dello scorso 16 marzo, questo obbiettivo è stato abbondantemente superato con una media che ha toccato il 3,69% di share e 481.000 telespettatori, risultato più alto delle 9 puntate finora trasmesse, mentre l’emissione che ha ottenuto il dato più basso è quella del 23 febbraio con il 2,22% e 295.000 telespettatori. Lusinghieri i dati di ascolto per target, con il 5,24% di share fra i laureati ed il 4,88% nella classe socio economica più alta. Segno che il programma è seguito ed apprezzato maggiormente da un pubblico con un livello d’istruzione più elevato e che ha possibilità economiche più alte, i cosiddetti “big spender“.
Insomma un programma che centra gli obbiettivi e attira pubblico apprezzato molto da Rai pubblicità, il tutto con un costo di 7.000 euro a puntata, pochissimo in confronto al costo di altre trasmissioni. E’ di pochi giorni fa, per esempio, la rivelazione del quotidiano “La verità” che ha scritto che il costo di una puntata di “Belve” si aggirerebbe attorno ai 320.000 euro, trasmissione che ora passando in prima serata avrebbe naturalmente costi maggiori rispetto al passato quando occupava la fascia di seconda serata.
Veniamo al menu della puntata di giovedì 23 marzo in seconda serata su Rai3 di Mixer vent’anni di televisione, che prevede un bel faccia a faccia con Pippo Baudo, appena rientrato in Rai dopo la sfortunata parentesi a Mediaset dove aveva condotto lo show del venerdì sera di Canale 5 “Festival“. Baudo avrebbe poi condotto su Rai2 Serata d’onore con ospiti della prima puntata Adriano Celentano ed un giovanissimo Jovanotti. Ci sarà poi un servizio su Eros Ramazzotti, debuttante al Festival di Sanremo in quel periodo e un faccia a faccia con la bellissima Catherine Deneuve, appena nominata “Marianne di Francia” dopo Brigitte Bardot. Ci sarà poi Paolo Villaggio nelle vesti di Gemma Pontini, sindacalista ispirata a Nilde Jotti, in uno dei suoi editoriali che confezionò all’epoca per Mixer.