Grey’s Anatomy, l’insipido addio di Meredith (a Seattle)
Grey’s Anatomy ha salutato la sua protagonista, Meredith Grey, nella puntata 19×7: un addio-non-addio senza emozioni, in linea con le ultime stagioni.
Meredith Grey ha lasciato Seattle alla volta di Boston: questo non è uno spoiler dal momento che dell’addio – o meglio, arrivederci a lungo termine – di Ellen Pompeo alla serie che l’ha benedetta è stato annunciato ben prima dell’inizio della 19esima stagione, ripartita dopo il lungo hiatus invernale giovedì 23 febbraio su ABC e in arrivo da noi tra qualche settimana su Disney+. Ebbene, l’addio di Meredith al Grey – Sloan Memorial Hospital, alla sua grande famiglia allargata, ai suoi mentori, ai suoi colleghi, ai suoi allievi e alle sue sorelle è stato totalmente insipido. E come tale perfettamente in linea con le ultime stagioni della serie creata da Shonda Rhimes.
++++ SPOILER ++++
Chi non vuol sapere null’altro della settima puntata di Grey’s Anatomy 19, I’ll Follow The Sun, è bene che si fermi qui.
“Meredith’s farewell to Seattle”: un addio mascherato da un arrivederci
Chiariamo un punto: Meredith non scompare dalla serie, così come Ellen Pompeo non ha formalmente abbandonato la serie di cui resta produttore esecutivo. Sta lì, esiste, anche se non dovesse mai tornare sullo schermo. Diciamo che non è morto e nell’universo di Shonda Rhimes è significativo. Del resto Meredith dà il nome alla serie, giusto per ricordarlo…
Diciamo che il personaggio interpretato da Ellen Pompeo (che non ne può più, ma non può dirlo) si prende una lunga, lunghissima, tendenzialmente indefinita pausa dall’essere la protagonista principale. Se da una parte il contratto firmato dalla Pompeo le ha permesso di essere presente in circa 8 puntate (tornerà infatti nell’ultima puntata della stagione 19), dall’altra il suo ruolo di protagonista era narrativamente sbiadito da un bel po’. Diciamo che già con la Covid Edition e una Meredith costretta a letto – e in giro per limbiche e oniriche spiaggie piene di gente morta – il sospetto che Ellen Pompeo stesse per prendersi delle lunghe ferie dal personaggio che l’ha resa famosa era fin troppo chiaro.
E in effetti questa puntata 19×7 di Grey’s Anatomy è stata pubblicizzata come l’addio di Meredith A SEATTLE, non a tutti, come invece fu quello strappalacrime, drammatico, intenso di Cristina Yang (Sandra Oh), con tanto di grafica dedicata a inizio puntata. Ma a quell’addio si ricollega nella scelta del titolo: quel sole che Meredith si ripromette di seguire è lei, così come le ricordò l’amica Cristina nel consigliarle di non piegarsi ai desideri e alla carriera del marito (la poi ‘buonanima’ Derek Shepherd) ma di ricordarsi che lei era il sole e che il resto della Galassia avrebbe dovuto seguire lei. Cosa che è poi successa, una volta eliminata dalla scena l’altra stella che permetteva al personaggio di Meredith di brillare, ovvero Derek, uscito di scena dopo Cristina.
Archiviato il vedovo miracolato, sembrava ormai che la vita sentimentale di Meredith fosse a una svolta, ma se non segui i suoi tempi e i suoi desideri sei fuori: l’insegnamento di Cristina ha funzionato e così l’uomo che aveva fatto battere il cuore ai fans – quel dottor Nick Marsh buttato alle ortiche dopo la sua prima apparizione (una romantica operazione ai reni che era parsa un colpo di fulmine salvaserie) e poi recuperato perché fosse la nuova speranza di Meredith – si ritrova nella difficile situazione di doversi muovere nella sua orbita e si ritrova ai margini di una strada in attesa di una telefonata.
“È inutile fare grandi feste, tanto potrei essere qui già la prossima settimana” dice Meredith brindando con i colleghi che la salutano in una (semifallita) festa che doveva essere in pompa magna: insomma, vado via ma non vado via. Perché se vado via magari il pubblico viene via con me, quindi “grazie, prego, scusi, tornerò…”.
Un (non) addio senza emozioni
Che sia un addio o un arrivederci, c’è un elemento che balza all’occhio: la mancanza totale di calore, di qualsiasi tipo di emozione e di coinvolgimento. È decisamente più celebrativo il promo – ancor di più il trailer che gioca proprio con i momenti storici della ‘vera’ Grey’s Anatomy – che la puntata in sé, assolutamente piatta, come del resto piatte sono state ormai le ultime stagioni, ben prima del Covid. Anzi, la Covid Edition parve rimettere in circolo un po’ di sangue in un organismo ormai privato di ogni ragione di essere, di ogni guizzo vitale. I personaggi di Owen, Teddy, Amelia, Maggie, Link, Jo hanno ormai detto tutto e il contrario di tutto, con i soli Bailey e Richard (a oggi gli highlanders) ad avere ancora qualche spessore. In questo piattume anche l’addio di Meredith alla sua città natale, e professionale, finisce per essere un momento come un altro. E se è vero che non si vuole caricare sul pedale dell’addio è anche vero che il ‘cambiare pagina’ avrebbe potuto essere raccontato con più ‘soddisfazione’ per i telespettatori. Non che mancasse il materiale, eh: la casa della madre è andata parzialmente distrutta per un incendio – ma la Station 19 ha fatto il proprio dovere -, il post-it azzurro è stato salvato e già di per sé un trasferimento così importante verso Boston, città narrativamente non neutra per la serie, avrebbe potuto portare a qualche emozione in più. E invece l’addio alla mia Uno da rottamare è stato più commovente.
Meredith torna, o non tornare…
“Non c’è un lieto fine in questa storia, perché io sono ancora viva. Sono ancora qui. E vedo ancora sorgere il sole”
dice Meredith leggendo l’ultimo libro di una saga di letteratura per ragazzi scritto da una paziente che non è sopravvissuta al suo ultimo intervento – così definito dalla stessa protagonista – a Seattle. Intanto la serie – che nel frattempo ha perso la showrunner storica Krista Vernoff, complice del disastro degli ultimi anni – prova a non morire, ripartendo dalle sue origini, ovvero da un gruppetto di matricole che si ritrovano a condividere la casa che fu di Ellis Grey.
Meredith è ancora qua, dunque. Ehh già. E tornerà. Ma quando lo farà, speriamo sia per staccare definitivamente la spina a una serie che ha detto tutto e che ora vaneggia nel delirio pre-morte.