DietroFestival, Sanremo 2023 chiude con il meglio (ovvero il lavoro dello squadrone Rai)
Torna l’appuntamento con il DietroFestival di Sanremo: il racconto del dietro le quinte va in onda domenica 12 febbraio alle 20.35 su Rai 1.
Sanremo 2023 non è finito: a chiudere il racconto della 73esima edizione c’è il DietroFestival 2023, in onda questa sera, domenica 12 febbraio, su Rai 1, dalle 20.35: in tutto 50′ in access prime time chiamati a condensare 5 serate di oltre 5 ore e una no-stop di prove, trucco, allestimenti, preparativi che attraversano la settimana sanremese senza soluzione di continuità.
È forse una delle innovazioni migliori introdotte dal Direttore Artistico Amadeus: giunto alla sua quarta edizione, il DietroFestival è ormai uno dei momenti più attesi di Sanremo, soprattutto per chi ama la tv: il racconto del Festival dal backstage è la cosa più bella che possa essere offerta agli appassionati della macchina televisiva, a chi preferisce il dietro le quinte alla show della ribalta, a chi si domanda come possa essere portata avanti una macchina immensa come quella del Festival di Sanremo, un evento di cinque giorni, senza pause, che coinvolge migliaia di collaboratori, esterni, supporters Rai. E appena si spengono le luci dell’Ariston, Rai 1 propone questo racconto che ha dimostrato negli anni di essere una chicca.
DietroFestival 2023” è un programma di Federico Catalano, realizzato con Gabriele Gravagna, Dario Migliardi, Filippo Gamen, Renato Blasetti e Andrea Di Pasqua; già negli scorsi anni Federico Catalano ha saputo raccontare l’emozione e la tensione dei cantanti, ma soprattutto l’ingranaggio incredibile che si muove per far andare un colosso ospitato in una città non strutturata naturalmente per l’evento e in un teatro che potrebbe essere quello di una cittadina qualsiasi della nostra provincia, con spazi sempre più angusti per accogliere trenta artisti solo tra i cantanti, con tutto il contorno di staff, di stylist, di musicisti, di discografici, senza contare tutto ciò che serve per lo spettacolo, pubblico e stampa.
Un miracolo che si rinnova ogni anno. Si pensi solo alla serata Cover: gestire oltre 60 artisti sopra e dietro al palco, con duetti provati poco, una quantità di microfoni e ear monitor da gestire al banco regia audio, entrate e uscite sul palco, trucco, parrucco, con tanti artisti e poche prove è roba da grandissimo evento. Come diceva Fiorello, un po’ scherzando, con 60 artisti sul palco “più che Sanremo sembra il 1° Maggio“. Tanto, forse anche troppo da gestire senza l’abnegazione del personale, che va riconosciuta sotto tutti i punti di vista. E a questo va aggiunto anche il lavoro delle maestranze tecniche e artistiche a Via Asiago, in onda dalle 2 alle 3 di notte, con un vero e proprio show: una cosa razionalmente illogica. L’opening act di Luca Tommassini nella Quarta Nottecon Fiorello in versione ‘karaoke’, Marcuzzi e 40 ballerini da allestimento Broadway di notte all’aperto con 2° è stato commovente, se visto con gli occhi della macchina televisiva in quel momento allestita per un after-show più che notturno e che si aggiunge a una striscia che occupa le maestranze dalle 6 del mattino, almeno. Orari, tempi e durate del genere sono davvero massacranti. Fare tv è faticoso, altroché.
Il DietroFestival di Sanremo negli anni
Torniamo al DietroFestival che in questi anni ha regalato alcuni delle istantanee più belle di queste edizioni. Il primo anno si trovò a racconatare la lite tra Morgan e Bugo e l’averlo fatto senza censure fu una boccata d’aria, una conquista di fiducia immediata, il manifesto del racconto ‘integrale’ del mai visto, per quanto condensato in pochissimi minuti. Il DietroFestival di Sanremo 2021 onorò il lavoro indefesso della squadra Rai, che si trovò a lavorare paradossamente con più ‘tranquillità’, visto che era a porte chiuse. Ma fu il Festival della Rinascita mancata: in piena Pandemia, senza ancora i vaccini, spostato a marzo per seguire l’andamento del Covid e mettere a punto il miglior protocollo possibile per la sicurezza di tutti, portò in scena il lavoro incredibile della squadra Rai, con l’Orchestra elemento ‘eroico’ e visibile. L’anno scorso, tra mascherine e tamponi ancora necessari, iniziò a tornare la festa Sanremese, anche senza eventi diffusi: tutto era concentrato all’Ariston e tra quei corridoi si respirava la gioia del ritorno in scena, in un momento in cui i live stavano da poco riprendendo il proprio cammino. E il momento in cui Morandi rimbrotta Irama che non sa in che chiave canta resta un compendio di professionalità, di educazione musicale e professionale. Una battuta, il racconto di un universo. Avremmo voluto sapere cosa successe davvero tra Ferilli e Amadeus dietro le quinte ma non lo sapremo mai probabilmente.
DietroFestival 2023, anticipazioni
Da questo DietroFestival, con 28 canzoni in gara, cinque serate da oltre 5 ore, annessi e connessi, ci si aspetta tanto: le aspettative salgono. C’è da dirimere la questione Blanco, la scopa di Morandi, il corista Bruno con i Black Eyed Peas, cosa è successo tra Chiara Ferragni e Fedez dopo il bacio con Rosa Chemical, l’agitazione per i fuori programma, ma anche la tensione di veterani come Ranieri, Al Bano e Morandi: insomma ci vorrebbe uno speciale per ogni serata. Peccato che i diritti Rai non ne permettano la disponibilità su RaiPlay: è uno dei contenuti più appetitosi dell’offerta Festivaliera. Peraltro cotto e mangiato, visto che con una Finale terminata quasi alle 3 di notte e una messa in onda di domenica, in access, chiudere il prodotto in tempo vuol dire lavorare anche la notte. Chapeau, quindi, al DietroFestival e come sempre alle maestranze Rai: senza di loro non si cantano messe. E neanche canzoni.