Sanremo 2023, Stefano Vicario descrive la sua regia
“Sarà come guardare dallo spioncino del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta sull’Aventino” dice il regista di Sanremo 2023.
La regia di Sanremo 2023 è affidata a Stefano Vicario, alla sua ottava volta alla direzione del Festival, la quarta consecutiva per lui che è ormai parte del ‘team Amadeus’. Come ogni anno, la sfida di Vicario è quella di portare qualche novità alla regia dell’evento tv per eccellenza del panorama italiano, sia dal punto di vista tecnico ed estetico. Ricordiamo ancora il doppio zoom montato sulle camere di qualche anno fa, così come certe sue inquadrature ardite che hanno puntellato le esibizioni dei cantanti. Anche quest’anno Vicario vuole stupire il pubblico a casa, con qualche cosa che esalti la scenografia di Gaetano e Maria Chiara Castelli – che quest’anno hanno disegnato una cupola ‘spezzata’ sul santuario della musica italiana – e che dia potenza all’impianto luci costruito per dare risalto al teatro e alle esibizioni degli artisti. Si spera.
Sanremo 2023, le novità della regia di Stefano Vicario
L’idea portante è quella – consueta – di “sfruttare al massimo le potenzialità della scenografia e portare il pubblico a casa dentro l’Ariston, tra palco e orchestra” dice il regista che presenta una delle novità di questa edizione:
“Una telecamera montata su un braccio a 45° in grado di entrare nell’apertura della cupola che caratterizza il palco regalerà una prospettiva insolita”
dice Vicario, che evidenzia come
“verrà valorizzata non solo la natura double face della struttura, che muta di trasparenza in base all’illuminazione, ma anche la visuale che consente di creare. Si avrà un po’ la sensazione di quando si guarda attraverso la serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta sull’Aventino. Questa e altre scelte di regia puntano a valorizzare la verticalità di una scenografia che va vissuta dal basso verso l’alto, con tutta la sua profondità”.
Suggestivo il rimando alla visione della cupola di San Pietro dal Colle dell’Aventino che si ha sbirciando dal buco della serratura del cancello dei Cavalieri di Malta: un concentrato di simbolismi, prospettive, effetti visivi che costituiscono un riferimento decisamente alto per la messa-in-scena di questo Sanremo ‘mistico’.
Particolare risalto si intende, inoltre, dare all’orchestra, quest’anno disposizione in maniera più circolare sul palco rispetto al passato e che quindi verrà mostrata con “il movimento avvolgente di una telecamera su carrello che la circonderà“.
La squadra tecnica di Sanremo 2023
La regia di Vicario conta 12 telecamere e 14 operatori.
“Si tratta di una squadra straordinaria per seguire gli artisti anche nelle loro improvvisazioni, nel loro modo a volte atipico e imprevisto di muoversi tra scena e pubblico. Un’elasticità che caratterizza la regia di una manifestazione in cui ospiti e cantanti si sentono in una cornice speciale concedendosi una libertà di movimento che è difficilmente riducibile e imbrigliabile in uno schema”.
Una dimensione sostanzialmente senza prove, estemporanea, perfetta per creare emozioni uniche. Anche quest’anno c’è una telecamera particolare, diversa dal solito, “tipica delle produzioni di video musicali e usata per la prima volta per una diretta proprio a Sanremo” che solitamente, invece, viene usata per filmare materiale da postprodurre.
“Si tratta di uno strumento di versatilità assoluta più performante di una telecamera a spalla”
assicura Vicario. Se qualcuno sa come si chiama ci farebbe piacere saperlo. Per il resto in bocca al lupo a tutti.
Un drone all’Ariston
Un’anticipazione di quel che potremmo vedere durante Sanremo 2023 arriva da Citofonare Rai2 di domenica 5 febbraio, con una ripresa col drone che potrebbe essere usata anche durante le serate…