Sanremo 2023, Pier Silvio Berlusconi: “Controprogrammazione al Festival? Un valore aggiunto fornire al pubblico un’alternativa di visione”
La parola “controprogrammazione” non piace a Pier Silvio Berlusconi. Ecco le dichiarazioni dell’ad di Mediaset su Sanremo 2023.
Per Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, quella che sarà la programmazione di settimana prossima del proprio network televisivo non rappresenta una “controprogrammazione” rispetto all’evento televisivo più seguito della televisione italiana, ovvero il Festival di Sanremo, che andrà in scena dal teatro Ariston dal 7 all’11 febbraio nella sua settantatreesima edizione.
L’ad di Mediaset ha ammesso che quest’anno la propria azienda non “sprogrammerà” il proprio palinsesto, lasciandolo acceso con quelle che sono le proposte di punta del prime time: su Italia 1, infatti, Le Iene andranno in onda regolarmente martedì 7 febbraio, contro la prima serata del Festival, mentre su Canale 5 giovedì sera, in occasione della terza serata del Festival, andrà in onda il Grande Fratello Vip 7 e sabato 11, contro la temutissima finale del Festival, andrà in onda C’è posta per te, che proporrà una puntata inedita, come vi avevamo già anticipato noi, prima che a confermarlo fosse la stessa Maria De Filippi ai microfoni del FattoQuotidiano.it.
Pier Silvio Berlusconi, che ha spiegato che la scelta è nata in relazione al buon riscontro ricevuto dal mercato pubblicitario in occasione dell’altrettanto ostica sfida contro i Mondiali di calcio trasmessi a novembre e dicembre dalla Rai (“Durante i Mondiali di calcio trasmessi da Rai1 i nostri ricavi pubblicitari non ne hanno risentito e per questo abbiamo pensato di vendere una settimana come quella del festival con un listino normale” cit. Luca Dondoni su LaStampa.it), ha però già messo le mani avanti circa il discorso ascolti:
Non importa quanto faremo, che sia il 5, il 10 o il 15%: è importante offrire un’alternativa sia al pubblico sia al mercato e ai clienti.
“Da editori riteniamo un valore aggiunto fornire al pubblico un’alternativa di visione: è sbagliato togliere questa possibilità e lasciare accesa una tv da Terzo Mondo: anche se c’è Sanremo sarebbe un disservizio per gli spettatori” ha spiegato l’amministratore delegato di Mediaset, che non si è poi lasciato sfuggire un’ulteriore considerazione circa la partecipazione nella serata finale del Festival del presidente ucraino Volodymyr Zelensky:
Per la Rai è una bella gatta da pelare, è difficile decidere quando una richiesta del genere ti arriva direttamente dallo stesso leader ucraino; da editore non posso dire che la Rai non può farlo andare. Da cittadino che paga il canone preferirei però di no: mi sembra da parte di Zelensky una ricerca di visibilità che mi turba; c’è un conflitto in corso, quello di Sanremo non mi sembra il contesto ideale.
Ps. Tutte le ultime citazioni e virgolettati fanno riferimento all’articolo di Renato Franco sul Corriere.it.