Zelensky a Sanremo, Giordano all’attacco: “Giù le mani dal Festival. Vuole mettere i cannoni nei fiori”
Mario Giordano contro l’ospitata di Zelensky a Sanremo: “Giù le mani dal Festival. Tra Morandi, Ferragni, i Cugini di Campagna e Amadeus, lui chiederà armi, armi, armi, cannoni, missili, carri armati”
Mario Giordano si scaglia contro Sanremo. O meglio, contro Volodymyr Zelensky a Sanremo, che l’11 febbraio interverrà in collegamento nel corso della serata finale del Festival.
“Il presidente dell’Ucraina va a Sanremo a chiedere più armi”, ha affermato il conduttore di Fuori dal Coro in apertura di trasmissione. “Lì, sul palco tra Gianni Morandi, Chiara Ferragni, i Cugini di Campagna e Amadeus, lui chiederà armi, armi, armi, cannoni, missili, carri armati. Una volta si diceva ‘mettete dei fiori nei vostri cannoni’, lui invece vuole mettere i cannoni nei fiori di Sanremo. Questa è una cosa che non sta né in cielo, né in terra. Giù le mani da Sanremo, Zelensky. La guerra è un’altra cosa”.
Giordano, che sarà in onda tra due martedì in contemporanea all’avvio della manifestazione, ha poi proseguito nell’attacco, ribadendo la propria posizione nell’ambito del conflitto russo-ucraino. “Mi chiedo fino a che punto dobbiamo seguire quest’uomo, fino a che punto dobbiamo seguirlo su una strada che tutti gli esperti ci stanno dicendo che ci porterà verso la terza guerra mondiale, verso la catastrofe. I carri armati sono il passo precedente all’invio di truppe”.
Sulla stessa linea del giornalista si è ritrovato, a sorpresa, Vauro Senesi, da sempre lontano anni luce dalle posizioni di Giordano. “Trovo che sia una scelta squallida, ha tuonato il vignettista all’AdnKronos – Zelensky è il leader di un paese in guerra, il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto. Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace”. E non è escluso che proprio Vauro, l’11 febbraio, possa prendere parte all’annunciato corteo dei pacifisti nella città dei fiori.