Nel 2011 arriva a diciannove anni ancora non compiuti a Tv Talk come analista, oggi è inviato a I Fatti Vostri. Fabio Lippolis ha già alle spalle dieci anni di tv tutti in casa Rai, nonostante la sua giovane età, che lo porta ad essere uno dei volti più giovani presenti in tv all’interno di un programma di daytime storico come lo sono I Fatti Vostri. Da poco conclusa l’esperienza di Drusilla e l’Almanacco del giorno dopo, che lo ha visto impegnato questa volta nei panni di autore, Fabio Lippolis si è raccontato a TvBlog, ripercorrendo la sua per ora breve, ma già ricca carriera televisiva, dagli esordi a Tv Talk, dove la tv per lui si è trasformata da passione in lavoro, all’attuale impegno lavorativo nel programma di Michele Guardì, che lo vede impegnato in un ruolo per lui inedito fino a cinque anni fa.
La tua esperienza in tv parte da Tv Talk. Che cosa rappresentava per te fare l’analista nel programma a soli 18 anni?
Sono sempre stato molto curioso nei confronti della televisione e l’ho guardata fin da piccolo. Ricordo che quando mi hanno annoiavo scarabocchiavo dei palinsesti televisivi che avevo nella mia mente. Non ho mai visto però la tv come un possibile lavoro. Per questo mi ero iscritto all’università e nel frattempo per coltivare la passione per la tv avevo deciso di fare il provino per Tv Talk.
Come avviene il passaggio da passione a lavoro?
Il passaggio è avvenuto prima a Tv Talk, poi alla Domenica Sportiva dove curavo i contenuti digitali. Il web in quegli anni si stava affacciando alla televisione e quindi chi era più giovane era uno strumento importante per portare dei contenuti in questo senso.
Quando hai capito che la tv sarebbe potuta diventare in maniera stabile il tuo lavoro?
Quando mi sono trasferito a Roma, che per me è stato un cambio di vita importante.
Lavorativamente in questi anni qual è stata l’esperienza più arricchente?
Sicuramente I Fatti Vostri, dove faccio l’inviato: il racconto che si fa sul luogo è sempre più autentico rispetto a quanto si possa fare in studio.
Compiuti da poco trent’anni, cosa ti immagini per i prossimi dieci anni?
In questo momento mi piacerebbe fare la radio. Credo che sarebbe utile per completarmi, ripercorrendo al contrario la strada che molti conduttori tv hanno fatto.
C’è un sogno legato invece alla tv?
Mi piacerebbe innanzitutto continuare a fare quello che mi piace in Rai. Crescendo mi piacerebbe che noi trentenni potessimo arrivare ad essere accanto ai volti che fanno televisione oggi.
Il salto alla conduzione non è quindi qualcosa a cui punti nell’immediato?
Il ruolo dell’inviato mi piace molto, ma se un giorno dovesse arrivare una proposta in questo senso non mi dispiacerebbe. Io sono cresciuto con i talk show, avendo come modello di conduzione Gianfranco Funari.