Sanremo 2023, Chiara Ferragni devolve il cachet in beneficenza
L’intero compenso della partecipazione di Chiara Ferragni sarà devoluto ad un’associazione che si occupa di aiutare donne vittime di violenza
Chiara Ferragni, co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023 nella prima e nell’ultima serata (martedì 7 e sabato 11 febbraio), fa di nuovo parlare di sé. Stavolta si tratta di una buona ragione, ma anche questa non mancherà – comunque – di far discutere.
L’influencer e imprenditrice digitale ha deciso di devolvere l’intero compenso della sua partecipazione al Festival all’associazione D.I.Re, Donne in rete contro la violenza che si occupa di aiutare donne vittime di violenza da parte degli uomini.
Per annunciarlo, la Ferragni ha pubblicato un video reel (lo potete guardare qui) tramite il suo profilo Instagram seguito da oltre 28 milioni di followers. Nella clip Chiara indossa anche una maglietta che riporta un messaggio ricollegato al suo obiettivo: “Girls supporting girls“.
“In questo momento, più che mai, penso sia importante parlare di quelle donne che sono vittime di violenza e di tutti i tipi di violenza, non soltanto quella fisica, ma anche quella psicologica ed economica“.
In conclusione del video-annuncio, Chiara Ferragni ha ringraziato Amadeus e la Rai “senza cui questa iniziativa non sarebbe stata possibile“.
Chiara Ferragni a Sanremo 2023, in vista un monologo contro la violenza sulle donne?
Alla luce dell’annuncio inizia a prendere corpo la possibilità che nell’arco delle due serate in cui la Ferragni sarà presente sul palco dell’Ariston in veste di co-conduttrice, si possa inserire un intervento proprio a proposito del tema ‘Violenza sulle donne’, magari un monologo con protagonista proprio l’imprenditrice e moglie di Fedez (che, a proposito, ha commentato il video social con un cuore).
Ancora troppo presto per azzardare quali potrebbero essere gli elementi che abbelliranno l’edizione 2023 del Festival (anche in merito ai messaggi sociali che evidentemente non mancheranno), ma l’assist per le ipotesi c’è.