Mixer – Vent’anni di televisione: Giovanni Minoli racconta gli anni ’80 su Rai 3 dal 12 gennaio
Oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Mixer – Vent’anni di televisione, il nuovo progetto televisivo di Giovanni Minoli.
A più di quarant’anni dalla prima puntata (andata in onda su Rai 2 il 21 aprile 1980), tornerà in onda Mixer, lo storico rotocalco di Giovanni Minoli, con un ciclo di 20 puntate dal titolo Mixer – Vent’anni di televisione, in onda su Rai 3 a partire dal 12 gennaio 2023, ogni giovedì in seconda serata (e dal 18 gennaio 2023, ogni mercoledì in prima serata su Rai Storia).
Con questo nuovo progetto televisivo, Giovanni Minoli ripercorrerà sia l’avventura con Mixer (titolo completo, Mixer – Il piacere di saperne di più), durata fino al 1998, che due decenni fondamentali della nostra storia, gli anni ’80 e gli anni ’90.
“Non una semplice operazione nostalgia”, come dichiarato da Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi in Via Asiago, a Roma, ma “un’operazione editoriale vera e propria” con il fine di “fornire elementi di conoscenza per il presente”.
Alla conferenza, ha presenziato anche Roberto Sergio, direttore di Rai Radio, in quanto il programma è stato realizzato nella sala A di Radio Rai, con la regia di Luca Mancini.
Dalle 500 puntate di Mixer, Minoli ha tirato fuori venti puntate (“Sono state scelte dolorose sulle cose da sacrificare, ci è costato molto”), dedicate soprattutto agli anni ’80 (“Gli anni della speranza, del credere, del boom, non solo della Milano da Bere”).
Minoli racconterà i grandi temi e gli snodi della storia italiana di fine ‘900, con un nuovo montaggio, un differente intreccio narrativo e a un taglio editoriale critico:
Devo ringraziare i tecnici di questo studio che hanno anche saltato il pranzo per lavorare. Sembra banale ma non lo è. Ciò dimostra attaccamento e un bisogno di risentire un valore fondante dell’essere servizio pubblico e fare tv. Io sono sempre stato dentro l’anima della Rai. Chi fa servizio pubblico deve avere un minimo di vocazione, fare qualcosa per elevare il pubblico. Stare dalla parte del cittadino e non solo del consumatore.
Secondo Minoli, Mixer – Vent’anni di televisione è un programma adatto anche ai giovani per “aiutarli a riflettere su cosa siamo stati” perché “c’è stata un’Italia che è stata raccontata pochissimo” e anche perché “un popolo che non ha memoria, non ha futuro”.
Ironizzando ma non troppo, Minoli ha dichiarato che, con questo programma, punta ad ottenere il 3%, un risultato che sarebbe in linea con ciò che la terza rete ottiene abitualmente in quella fascia oraria, per poter lavorare su un nuovo ciclo di puntate (“Meriteremo di fare altre tantissime puntate, tanto costiamo poco…”), lanciando anche una frecciatina alla Rai, accusata da Minoli di usare troppo poco il proprio repertorio:
Questo è materiale chiuso nelle cineteche da 45 anni. Veniva usato solo quando moriva qualcuno. Il materiale c’è, c’è solo bisogno di qualche idea editoriale. È un problema serio. Se non riusciamo a fare cose vincenti con questa roba, le idee editoriale sono tante ma non sono troppe. Questo è quello che può essere la Rai nella sua vocazione di servizio pubblico. Là dentro, c’è anche una lezione su quello che si potrebbe fare oggi in più e di diverso.
Minoli, che, stando alle dichiarazioni di Silvia Calandrelli, condurrà con un registro “quasi teatrale”, ha così spiegato la scelta di non inserire un talk show:
La qualità è in grado di imporsi da sola. Per questo, non ho voluto mettere nessun commento, nessun talk, nessuna tavola rotonda. Dare i documenti alle persone, poi le persone giudicheranno.
Il giornalista non ha nascosto la volontà di un progetto simile anche con La Storia Siamo Noi, programma sul quale c’è un contenzioso con la Rai:
Anche per quanto riguarda La Storia Siamo Noi, ci sono 1000 puntate che giacciono. Arriveremo anche a quello, forse tra altri 45 anni… Non riusciamo a metterci d’accordo per acquisire i miei diritti che sono molti. Sarei interessato a discuterne. Molte piattaforme sono interessate. Io vorrei che restassero in Rai però la Rai si deve decidere a fare una proposta.
Tra i tanti meriti di Mixer, secondo Minoli, ci sono quelli di aver rivoluzionato i programmi culturali, che, all’epoca, necessitavano di un cambiamento a causa dell’avvento delle tv private, di aver inventato i sondaggi d’opinione e di aver lanciato tanti volti televisivi oggi affermati come Milena Gabanelli, Sveva Sagramola e Massimo Giletti, presente oggi alla conferenza come svelato solamente da Silvia Calandrelli, ma anche “tante persone dietro le telecamere, che sanno cos’è la tv e sanno fare le scalette. E non sono mica tanti”.
Giovanni Minoli, infine, ha anche dichiarato che la Rai dell’epoca era anche più pluralista di quella di oggi:
La Rai, nella quale abbiamo lavorato noi, aveva il gusto del diverso. Andavamo in onda io, Lerner, Santoro, Biagi, tutti con idee diverse e ospiti diversi. Oggi la stupidità è diventata vincente.
Mixer – Vent’anni di televisione: anticipazioni
In Mixer – Vent’anni di televisione, rivedremo i faccia a faccia di Giovanni Minoli con Enrico Berlinguer, il Dalai Lama, Henry Kissinger, Bettino Craxi, Arafat, Paolo Rossi, Marco Pannella, Giorgio Armani, Camilla Cederna, Valentino, Benjamin Netanyahu, Brigitte Bardot, Giorgio Almirante, Hans Küng, Indro Montanelli, Cesare Romiti, Marisa Bellisario, Gianni Agnelli, Raffaella Carrà, Carlo De Benedetti, Gabriel García Márquez, Enzo Bearzot, Renato Guttuso, Bernardo Bertolucci, Pippo Baudo, Jorge Luis Borges ed Enzo Biagi.
Oltre alle inchieste, realizzate anche da Paolo Guzzanti e Cinzia TH Torrini, rivedremo anche gli incontri con i grandi personaggi dello spettacolo, della cultura, della musica e dello sport firmati, tra gli altri, da Gianni Minà, Isabella Rossellini, Leo Benvenuti e Vittorio Nevano. Tra i personaggi, troveremo David Bowie, Francis Ford Coppola, Steven Spielberg, Rudolf Nureyev, Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Lucio Dalla, Pino Daniele, Luciano Pavarotti, Massimo Troisi, Adriano Celentano, Gianni Morandi, Francesco De Gregori, Franca Valeri, Carlo Verdone, Marcello Mastroianni, Diego Abatantuono, Fabrizio De André, Vittorio Gassman, Milva, Roberto Benigni, Claudio Baglioni, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti.
In conferenza, Minoli ha ricordato anche la presenza di Paolo Villaggio, nei panni della sindacalista e moglie frustrata Gemma Pontini, e la rubrica Il film in due minuti, con cortometraggi d’animazione realizzati ad hoc da Stefano Disegni e Massimo Caviglia.