Home Interviste Arianna Ciampoli a TvBlog: “Dopo 30 anni di tv la sensazione a volte è ancora quella di stare dentro un’infinita gavetta”

Arianna Ciampoli a TvBlog: “Dopo 30 anni di tv la sensazione a volte è ancora quella di stare dentro un’infinita gavetta”

Le occasioni mancate, i sogni realizzati, Dedicato, la spaccata di Lisa Fusco. Trent’anni di carriera di Arianna Ciampoli in un’intervista.

21 Dicembre 2022 21:40

“Mi hai beccato in un giorno in cui sono speranzosa. Se mi avessi sentito qualche tempo fa ero molto più nel tunnel” mi rivela fin da subito Arianna Ciampoli. Viene dalla settimana Telethon, che come ogni anno da ormai quindici anni a questa parte la vede protagonista nella maratona tv sulle reti Rai.

Dopo trent’anni di carriera, non ti pesa il fatto di essere chiamata dalla Rai ogni anno solo per l’impegno di Telethon? Oltre a qualche conduzione estiva per te non c’è mai stato altro.

A volte la sensazione è quella di stare dentro un’infinita gavetta e in certi momenti questo è scoraggiante. 

Anche perché ti è capitato di essere autrice di un programma come Dedicato in cui a condurre era chiamata un’attrice come Serena Autieri. Non hai mai pensato che al suo posto dovessi esserci tu?

Questa è la domanda che mi è stata più fatta quell’estate lì. Io in quell’occasione mi ero perfettamente sintonizzata su quella frequenza come autrice e non mi è mai passata di mente l’idea di perché non fossi lì io alla conduzione. Avevo ideato il programma con Alessandro Sortino, Giovanni Anversa e ho vissuto quell’esperienza dedicandomi solo a quello.

Ti è mai capitato guardando un programma di pensare che alla conduzione avresti dovuto esserci tu, sia magari perché realmente avevi sfiorato la conduzione di quel programma sia perché ti ci vedevi bene in quel programma?

Ricordo un’estate, mentre ero in camerino al trucco, di aver appreso che c’era la presentazione dei palinsesti, nei quali non venivo annunciata alla conduzione di un programma invernale in cui ero stata in ballo per la conduzione.

Alcuni giorni fa in un post Tiberio Timperi ti ha definita “pura fino all’autolesionismo e per niente scalpitante”. Quale di queste due cose hai pagato di più?

Non lo so cosa pago, probabilmente non sono così brava. Sicuramente non sono una capace di proporsi: la mia natura schiva non mi ha sicuramente aiutato in questo percorso. 

Hai mai avuto la sensazione di essere un agnello in un branco di lupi?

Il mio mantra è una frase di Calvino: “Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Per me l’ambiente della tv non è solo bruttezza: lavorando in tv ho conosciuto persone che sono diventate miei amici, persone che fanno parte della mia vita. 

Quali sogni ha realizzato la ragazza che iniziava a fare tv a Telemontecarlo?

Sognavo Solletico: ho fatto un sacco di provini per farlo in un’estate in cui lavoravo in un trasmissione che facevamo da Napoli per Rai Educational. Cominciamo bene fu un’altra parentesi molto bella: è stata un’esperienza che ha avuto continuità e ricordo ancora le mie lacrime quando me lo proposero. In assoluto il programma che considero più mio è stato però indubbiamente 1×1, che ho fatto su Tv2000 poco dopo che era nata mia figlia Angelica.

Fra 10 anni ti vedi ancora a fare tv come conduttrice?

In questo momento sono speranzosa: magari ci saranno programmi tutti miei, scritti da me, condotti o no da me. Nel cassetto ho una quantità notevole di progetti: fra le mie note c’è un capitolo di format. Magari fra dieci anni qualcuno di questi sarà anche in onda, quando avrò il coraggio di farli uscire dal mio telefono e di proporli.

In questi anni e in futuro, a cosa non hai rinunciato e non rinuncerai per fare tv?

Non ho sicuramente rinunciato alla parte non esposta, a tutta quella parte che mi sostiene, che sono i miei amici, e ad Angelica, che sono comunque riuscita a vivermi del tutto.

A cosa invece rinunceresti di quanto fatto in tv? C’è un momento di tv o un programma che non rifaresti?

Eviterei in generale un po’ di pesantezza su come ho vissuto delle cose e su come le ho restituite. Mi sarei potuta concedere un po’ più di leggerezza su alcune cose.

Fra queste cose ci metti anche la spaccata di Lisa Fusco a Mezzogiorno italiano? Il lunedì dopo l’incidente tornasti in onda dicendo: “Essere in quell’immagine a me crea imbarazzo”. Ti sei pentita di come hai gestito quell’episodio?

In quel weekend ricordo che rimasi chiusa dentro casa. Quando sono andata in onda quel lunedì, ero un macigno. Dopo anni e anni di analisi ancora non so perché ho reagito così. Non ne volli parlare in nessuna delle trasmissioni che mi invitarono. Rivendendomi oggi, mi trovo fuori luogo.

Chi sono stati i maestri per te in ambito televisivo?

Mi sento sicuramente privilegiata nell’avere conosciuto e nell’avere vissuto alcuni momenti di televisione con Fabrizio Frizzi. Con Amadeus abbiamo condiviso l’esperienza delle telepromozioni quando lui faceva Quiz Show: mi colpisce ancora la sua gentilezza e la sua accoglienza con me che facevo una piccola parte all’interno di un programma così importante. Michele Mirabella è stata un’altra bellissima conoscenza: per lui la tv è casa ed è stato un grande insegnamento vedere la naturalezza con cui si muove in un mezzo che gli appartiene.

Qual è l’insegnamento più importante che hai ricevuto in questi anni di televisione e che hai fatto più tuo?

Vivere quello che sta accadendo, stare sempre in ascolto in modo da poter anche stravolgere uno schema che c’era per seguire le cose che ti stanno raccontando.