Serena Bortone: “Ci siamo tolti l’incubo dei Mondiali”. L’evento di punta della Rai visto come un peso
Oggi è un altro giorno torna in onda in versione classica. Bortone: “Ci siamo tolti l’incubo dei Mondiali”. Se l’evento di punta della Rai viene visto come un peso
Ci sono gli aziendalisti convinti, quelli di facciata e chi invece manifesta il suo disappunto senza freni, anche se questo significa andare contro l’evento che rappresenta il maggior investimento economico della rete per cui lavori.
Lunedì Serena Bortone è tornata in onda con la versione tradizionale di Oggi è un altro giorno, dopo settimane di corse contro il tempo e durate dimezzate. Adattamenti accompagnati dalla modifica del titolo, con l’aggiunta di un ‘plus’ al titolo in modo da creare un appuntamento a parte che eviti di far ricadere gli ascolti sulla media stagionale del programma.
A rispuntare nel palinsesto di Rai1 è stato pure Il paradiso delle signore, per la gioia dell’attore Emanuel Caserio, presente in studio. Ed è a lui che la conduttrice si è rivolta, scherzando, ma nemmeno troppo: “Avevamo questo incubo dei Mondiali, ce lo siamo tolti. Diciamoci la verità”.
La manifestazione vista come un peso, un ingombro. Nonostante i circa 170 milioni investiti da Viale Mazzini (quando ancora l’Italia era in corsissima per la qualificazione al torneo) e ascolti super che – perlomeno in occasione dei match – regalano ondate di share tra il 30 e il 50%.
Quella della Bortone, va detto, non è stata l’unica frecciata alla competizione in questi venticinque giorni. Basti ricordare quell’eloquente “non andremo in onda a causa dei Mondiali” pronunciato da Milly Carlucci quando si è trattato di annunciare lo stop di una settimana di Ballando con le stelle, che in precedenza era stato chiamato alla partenza slittata alle 22 e ad una anticipazione eccezionale al venerdì: “Palinsesto ballerino – aveva chiosato la padrona di casa – per i campionati siamo costretti a degli aggiustamenti”.
Sacrifici evidenziati, nel pieno di una sincerità forse un po’ troppo pronunciata che, c’è da scommetterci, non si sarebbe palesata se gli Azzurri fossero stati della partita. La percezione da casa, pertanto, è quella di un Mondiale trasformatosi per qualcuno in corpo estraneo, nonostante i numeri dell’Auditel testimonino una passione per il pallone immutata ed immutabile.
C’è poi da considerare l’effetto Qatar, che ha trasferito una ricorrenza tipicamente estiva nel pieno di una stagione televisiva intensa ed intasata.
Tra tanti mal di pancia, c’è al contrario chi si è adattato senza batter ciglio alla mini-rivoluzione. Come Alberto Matano, che con La vita in diretta ha subito parecchi tagli o addirittura intere cancellazioni: “L’ho presa bene – dichiarò a Tv Talk – la Rai ha fatto un investimento importante e credo sia giusto che i telespettatori del servizio pubblico possano beneficiare delle partite dei Mondiali su Rai1. Andremo in onda qualche giorno in meno per fare un servizio ai tifosi. E ci riposeremo un po’, anche”.